Il congresso dell'Spd, i socialdemocratici tedeschi, ha accolto la mozione del presidio per colloqui aperti con l'Unione di Angela Merkel, respingendo al contempo quella presentata dai giovani del partito che escludeva una riedizione della Grosse Koalition. Ha dunque vinto linea adottata dal presidio del partito lunedì scorso, e proposta oggi alla base da Martin Schulz. La mozione è passata con una chiara maggioranza, dopo molte ore di dibattito.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Una riedizione della Grosse Koaliton però non è affatto “automatica”, dopo il pur importante passaggio di questo congresso di partito a Berlino, dove Martin Schulz stroncato dalle elezioni, e ammaccato da errori strategici che gli sono stati fatti ampiamente notare nelle scorse settimane, è stato riconfermato con l’81,9% dei consensi.
“Scusate il disastro…”
Con toni dolenti, l’ex presidente del parlamento Ue ha chiesto scusa del disastro delle urne del 24 settembre: “Siamo atterrati da dove siamo partiti, al 20,5%. Questo è amaro”. “Un anno così non l’avevo ancora mai vissuto nella mia carriera politica e un anno così non te lo scuoti di dosso facilmente”. “La responsabilità della sconfitta è mia, ma chiedo la vostra fiducia per poter migliorare la situazione”, ha aggiunto.
Una partita interna non scontata
Neanche la partita interna è scontata: sono tante le voci di chi teme che l’Spd si autodistrugga con una nuova grande coalizione. I giovani del partito sono agguerriti e indignati. E personaggi di spicco come Malu Dreyer sono per un governo di minoranza. La soluzione della crisi di Berlino è un po’ più vicina, ma non è, neppure oggi, semplice né scontata.
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