Non si sono fatti passi avanti sulla Brexit e il Consiglio europeo tenutosi oggi ha sancito l’assenza di presupposti per passare alla seconda fase, quella che dovrà regolare i futuri rapporti del Regno Unito con l’Ue una volta divenuta effettivo il divorzio.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 20.10.2017)
Contenuto esterno
La premier britannica Theresa May, in palese difficoltà nel suo paese dove è sotto attacco, aveva caldeggiato un’intesa ma i Ventisette, in particolare Emmanuel Macron e Angela Merkel, hanno mantenuto la loro posizione intransigente, chiedendo a Londra significativi progressi nella trattativa, in particolare in merito ai soldi dovuti a Bruxelles a titolo di compensazione finanziaria.
Del resto sui tre nodi principali, diritti dei cittadini, frontiera irlandese e compensazioni finanziarie, la stessa leader britannica ha riconosciuto il perdurare delle divergenze.
L’attenzione di sposta ora al prossimo Consiglio europea, in agenda a dicembre, quando potrebbe arrivare una schiarita che consentirebbe di iniziare a discutere del dopo-Brexit.
Di sicuro la premier britannica e i dirigenti europei Donald Tusk e Claude Junker intendono scongiurare l’ipotesi di un’uscita selvaggia del Regno Unito dall’Ue senza accordo, come prospettato dai media inglesi, anche perché una rottura nuocerebbe pesantemente a entrambe le parti.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Brexit, May: “avremo l’accordo ma pronti a tutto”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Rinnovare il “sogno britannico”, di un Regno Unito più equo e con più “opportunità per tutti”. Di questo ha parlato Theresa May, in un intervento dai toni più personali del solito, nel quale ha ammesso di non suscitare facilmente emozioni e ha evocato la sua storia familiare, a partire da “una nonna cameriera” tra i…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“I cittadini dell’Unione Europea che vivono legalmente nel Regno Unito potranno rimanere”. La premier britannica Theresa May, in una lettera aperta ai tre milioni di europei che vivono nel Regno Unito, si è impegnata a tutelare i loro diritti di residenza. May ha spiegato che i negoziati con Bruxelles su questo tema procedono e si è…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Lasciamo l’Ue, ma non lasciamo l’Europa”, ha ribadito la leader conservatrice che ha voluto assicurare che “in nessun modo” il Regno Unito intende abbandonare la sua alleanza con i Paesi del continente e il suo impegno comune per “la democrazia, i diritti umani, la difesa” e contro minacce internazionali fra le quali ha citato anche…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per Theresa May la strada è sempre più in discesa. Martedì la premier aveva schivato il pericolo più temuto: la richiesta di subordinare l’accordo finale ad un nuovo voto parlamentare. Un condizionamento che – secondo la May – avrebbe rischiato di sabotare l’autorevolezza delle trattative stesse. Il voto di Westminster ci sarà – prima di quello…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministro per la Brexit David Davis, che ha ribadito quanto sia fondamentale la proposta di legge, ha lanciato un appello alla collaborazione rivolto a tutti i parlamentari. Ma l’opposizione socialista, strenuamente contraria a un divorzio radicale dall’Ue, teme che vengano modificate alcune leggi europee a tutela dei lavoratori e contrasterà la proposta governativa. Ma…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Viene quindi esclusa l’opzione di introdurre rigidi controlli alle frontiere, adottando modelli simili a quelli vigenti negli Stati Uniti e in Australia. Nel caso britannico infatti la responsabilità del monitoraggio sui flussi migratori non ricadrà tanto su polizia e addetti alla sicurezza delle dogane quanto sui funzionari dei servizi pubblici, sulle banche, sui datori di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le posizioni restano distanti, soprattutto perché i rappresentanti dei 27 intendono presentare un conto che va dai 60 ai 100 miliardi su cui Londra non concorda. Ma a pesare sulle trattative c’è anche il clamoroso autogol elettorale dell’8 giugno che ha indebolito la premier Theresa May e reso per certi versi indecifrabile la proposta britannica.…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.