La Svizzera di nuovo in regime di semi-confinamento
Negozi che non vendono beni essenziali chiusi, telelavoro obbligatorio e incontri limitati a cinque persone: da oggi nella Confederazione entrano in vigore le nuove misure per contrastare la propagazione della Sars-CoV-2.
Annunciati mercoledì scorso dal Governo federale per cercare soprattutto di evitare la diffusione delle nuove varianti più contagiose del coronavirus, provenienti da Regno Unito e Sudafrica, i provvedimenti dovrebbero rimanere in vigore fino al 28 febbraio.
A differenza del semi-confinamento della scorsa primavera, le scuole rimangono aperte. Inoltre, l’elenco dei negozi che non devono chiudere i battenti questa volta è più lungo: oltre a quelli di generi alimentari e alle farmacie, possono continuare ad esercitare le loro attività le drogherie, in negozi di mezzi ausiliari medici (ad esempio occhiali o apparecchi acustici), i punti vendita di operatori di servizi di telecomunicazione, parrucchieri, lavanderie, sartorie, calzolai, autofficine, ferramenta e fai-da-te, nonché fioristi e stazioni di servizio.
I negozi che hanno dovuto chiudere possono dal canto continuare in parte a proporre i loro servizi: i clienti possono infatti ordinare la merce e poi passare a ritirarla in negozio.
In questo reportage la Radiotelevisione svizzera si è recata a Sankt Moritz per vedere come la località sciistica, che normalmente in questo periodo fa il pienone, si è preparata al nuovo semi-confinamento:
Laddove è possibile, le aziende devono rispettare l’obbligo di telelavoro. Nel caso in cui i dipendenti devono comunque recarsi sul posto di lavoro, nei locali chiusi devono indossare mascherine di protezione quando vi è più di una persona.
Al massimo cinque persone
Il Governo federale ha inoltre deciso di limitare le riunioni private a cinque persone, compresi i minorenni, sia all’interno che all’esterno. Il regolamento si applica sia ai luoghi privati che a quelli pubblici. Si raccomanda di limitare gli incontri privati a due famiglie.
Ristoranti e bar, discoteche, locali culturali, centri ricreativi e sportivi rimangono chiusi almeno fino al 28 febbraio. La formazione a distanza dovrebbe continuare nelle università. Gli eventi pubblici sono vietati.
Aree sciistiche aperte
Se musei o altri luoghi dove si svolgono attività culturali restano chiusi, le stazioni sciistiche possono invece continuare le loro attività, previa autorizzazione delle autorità cantonali, che devono valutare la situazione epidemiologica.
Complice il bel tempo e le abbondanti nevicate, questo fine settimane molte stazioni sono state prese d’assalto, ciò che ha causato non poche polemiche, viste le interminabili file d’attesa.
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 17.1.2021)
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