L'accessibilità al servizio postale deve essere migliorata e deve essere per tutti, anche per coloro che sono meno avvezzi alle nuove tecnologie. Lo sostiene un gruppo di lavoro che propone di intensificare la comunicazione tra Cantoni, Comuni e la Posta. Quest'ultima prende atto delle raccomandazioni.
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Il Gruppo di lavoro sul servizio postale universale, in un rapporto pubblicato ieri, presenta possibili soluzioni per il futuro assetto della rete postale. Le raccomandazioni sono destinate al Consiglio federale in vista dell’adeguamento della legge sulle poste e della relativa ordinanza, che verranno discussi questa estate.
Per attenuare le disparità regionali, il gruppo di lavoro propone di considerare l’accessibilità ai vari servizi postali su scala cantonale e non più nazionale, invitando la Posta e i Cantoni a un dialogo regolare per accordarsi sulla pianificazione.
Al giorno d’oggi, le prescrizioni in materia di raggiungibilità impongono che il 90% della popolazione residente permanente deve poter raggiungere un ufficio postale o un’agenzia entro 20 minuti a piedi o con i mezzi pubblici. In futuro anche le prestazioni di pagamento in contanti dovrebbero situarsi a 20 minuti e non più a 30. Nelle zone urbane o per ogni 15 mila abitanti o impiegati sarà necessario mettere a disposizione almeno un punto di accesso.
Accesso alla posta per tutti
L’accesso fisico alla rete postale rimane però imprescindibile, in particolare per rispondere alle esigenze delle persone “poco avvezze alle nuove tecnologie” e alla popolazione delle regioni di montagna e delle aree periferiche.
La Posta condivide le raccomandazioni
La Posta, in una presa di posizione odierna, ritiene importante una maggiore attenzione alle regioni nel servizio pubblico postale e indica che l’azienda “ha imboccato la strada del dialogo con la popolazione e la politica”, aggiungendo che il futuro del servizio universale “debba essere discusso pubblicamente”.
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