Contestati i colossi della chimica agraria
Oltre duemila persone hanno manifestato questo pomeriggio a Basilea a favore di una agricoltura più ecologica e sociale e contro i grandi gruppi agrochimici quali Monsanto e Syngenta. Una manifestazione analoga ha riunito un migliaio di persone davanti al quartier generale di Monsanto per l'Europa a Morges. Le proteste si sono svolte pacificamente.
Nell’ambito del movimento mondiale “March against Monsanto” (Marcia contro Monsanto), i manifestanti hanno chiesto un cambio di orientamento nell’agricoltura e nella produzione alimentare. È stato denunciato il potere distruttivo dei gruppi industriali di chimica agraria, che diffondono pesticidi tossici, organismi geneticamente modificati, brevetti sulle sementi e la logica del profitto nella produzione alimentare.
Con una lettera aperta al governo di Basilea, sono state avanzate anche rivendicazioni a livello locale, quali il finanziamento di un istituto di ecologia agraria all’università della città renana e la fine di vari partenariati e sponsorizzazioni del gruppo Syngenta con il cantone.
Non è la prima volta
È la quarta volta che nelle vie della città renana vengono organizzate proteste contro i colossi della chimica agraria. L’anno scorso vi hanno partecipato 1500 persone. Quella di quest’anno è stata sostenuta da una sessantina di organizzazioni e partiti politici.
A Morges, nel canton Vaud, dove ha sede il quartier generale di Monsanto per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, un migliaio di persone ha protestato contro la multinazionale americana, specializzata in tecnologie agrarie, sementi e organismi geneticamente modificati.
La sezione di Greenpeace del canton Vaud, che ha organizzato la manifestazione, ricorda in un comunicato odierno che Monsanto è nota soprattutto per aver venduto l’erbicida più utilizzato al mondo, il Round up, che utilizza come sostanza attiva di base il glifosato, definito “probabilmente cancerogeno” nel 2015 dal Centro internazionale si ricerca sul cancro.
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