Sci, peggio di così non si poteva iniziare
Le immagini di una folla di sciatori compatta ammassata all'ingresso di una funivia di Verbier, in Vallese, suscitano polemiche.
“La stagione invernale è già cominciata in taluni comprensori sciistici svizzeri. Si tratta di una grossa sfida. E c’è bisogno non solo di buoni piani di protezione ma anche di una severa attuazione”, aveva sottolineato una decina di giorni fa il ministro della sanità Alain Berset.
Dalle immagini scattate questo fine settimana a Verbier sembra che queste raccomandazioni siano state prese un po’ alla leggera. Le fotografie di un folto gruppo di sciatori ammassati alla partenza di una funivia nel comprensorio vallesano hanno suscitato nutrite polemiche.
Une photo de skieurs amassés à Verbier fait polémique. A raison pour Christophe Darbellay https://t.co/mU5GEZixI0Collegamento esterno pic.twitter.com/zPfshgE3wcCollegamento esterno
— Le Nouvelliste (@lenouvelliste) December 5, 2020Collegamento esterno
“Oggi a Verbier una situazione inverosimile – si è indignato su Facebook Didier de Courten, famoso proprietario di un ristorante gastronomico. Noi proprietari di caffè e ristoranti abbiamo chiuso le porte su ordine del Consiglio di Stato dal 4 novembre scorso per arginare la pandemia. E salvare la stagione di sci. È veramente uno scandalo annientare tutti i nostri sforzi con dei comportamenti inadeguati. Se dobbiamo chiudere di nuovo i nostri ristoranti in febbraio, quali saranno le conseguenze? Lo chiedo ai nostri politici”.
“Il danno è stato fatto e non potevamo più correggere la situazione in quel momento”, ha da parte sua spiegato Laurent Vaucher, direttore di Téléverbier. Aggiungendo comunque che “questa mattina [domenica, ndr] abbiamo messo in atto le misure che volevamo implementare durante la settimana. Abbiamo ancora qualche aggiustamento da fare, ma siamo pronti”.
Il consigliere di Stato vallesano Christophe Darbellay ha criticato duramente quanto accaduto a Verbier. Poi, dopo la correzione di rotta dei responsabili degli impianti, ha fatto appello “alla responsabilità individuale perché tutto funzioni senza intoppi”.
Autorizzazione cantonale
Contrariamente a Germania, Francia ed Austria, la Svizzera ha deciso di non chiudere gli impianti sciistici.
Tuttavia, sono state imposte alcune misure. In particolare, funivie e cabinovie possono essere occupati solo nella misura dei due terzi dei posti a sedere e/o in piedi. Le mascherine sono obbligatorie su tutti gli impianti, comprese seggiovie e sciovie, e nelle file d’attesa.
Inoltre, dal 22 dicembre i gestori degli impianti avranno bisogno di una autorizzazione rilasciata dal Cantone per rimanere aperti. Questa sarà concessa solo se la situazione epidemiologica lo permetterà. I gestori devono inoltre presentare dei piani di protezione.
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 7.12.2020)
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