Da giovedì coprifuoco notturno in Lombardia
Per tentare di arginare la seconda ondata della pandemia di coronavirus, diverse regioni e Stati europei reintroducono restrizioni. In Lombardia da giovedì dovrebbe essere in vigore un coprifuoco notturno.
L’Irlanda e il Galles hanno deciso lunedì di instaurare di nuovo misure di confinamento per far fronte all’aumento esponenziale dei casi di Covid-19. In Irlanda la popolazione dovrà restare nella misura del possibile a casa a partire da mercoledì notte e per almeno sei settimane. Le attività non essenziali chiuderanno, mentre i ristoranti potranno solo proporre cibi da asporto. Le scuole, invece, rimarranno aperte.
I tre milioni di abitanti del Galles saranno confinati a casa per due settimane a partire da venerdì. Anche nella nazione del Regno Unito le attività non essenziali chiuderanno i battenti.
Tutti a casa dalle 23 alle 5
Dopo il Belgio e la Francia, che hanno introdotto il coprifuoco notturno (in Francia solo nelle metropoli), anche la Lombardia ha optato per una misura simile. Da giovedì, non si potrà uscire di casa dalle 23 alle 5 di mattina, salvo in caso di emergenze motivate.
La proposta, avallata dai sindaci di tutti i comuni capoluogo della regione e dal governatore Attilio Fontana, ha ricevuto il beneplacito del ministro della salute. “Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”, ha dichiarato Roberto Speranza. Si attende ora il nullaosta del Governo.
“La Regione Lombardia sta mettendo a punto l’ordinanza e poi vedremo se ciò permetterà di fare rientrare questa curva che si sta impennando con differenza tra alcune città e province. Devo dire che a Milano la situazione appare certamente più critica”, ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Come già all’inizio della pandemia in febbraio e marzo, la Lombardia è la regione italiana più colpita dal coronavirus. Nell’ultima settimana, il numero di contagi giornaliero si aggira sempre oltre i 2’000, con un tasso di incidenza (ovvero la percentuale di positivi tra chi si sottopone al tampone) superiore al 10%. Questa seconda ondata si sta pian piano ripercuotendo sugli ospedali. Dal 12 al 19 ottobre, il numero di malati ricoverati nei nosocomi della regione è cresciuto del 145% e quello dei pazienti nelle cure intensive del 126%.
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 20.10.2020)
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