Covid, scatta il confinamento per i non vaccinati in Austria
Sono previste multe fino a 1'450 euro (circa 1'530 franchi) - cifra che può arrivare a 3'600 per gli esercenti - per chi violerà il confinamento iniziato lunedì in Austria, circoscritto ai cittadini non vaccinati (ad eccezione degli studenti).
Lo ha deciso nella riunione di domenica tra il cancelliere Alexander Schallenberg e i governatori delle regioni. Queste ultime comunque, se lo riterranno opportuno, potranno introdurre misure più severe.
Situazione epidemiologica in peggioramento
La decisione tocca circa il 35% degli austriaci sopra i 12 anni. Le persone interessate, circa 2 milioni, potranno uscire di casa solo per motivi validi e urgenti: ovvero per andare al lavoro, dal medico o per fare acquisti essenziali.
Un confinamento definito necessario in una situazione pandemica ritenuta grave (sabato i nuovi casi positivi erano più di 13’000, un livello mai toccato in precedenza, ieri erano più di 11’500).
Il ministro della sanità Wolfgang Mückstein ha spiegato che l’obiettivo della misura è di incoraggiare le vaccinazioni e di ridurre i contatti sociali di circa il 30%. Il cancelliere ha sottolineato che l’incidenza settimanale dei contagi ogni 100’000 abitanti è di 814,6, una cifra che schizza a oltre 1’700 tra i non vaccinati.
Nei giorni scorsi il governo aveva fatto sapere che il lockdown sarebbe eventualmente scattato quando si fosse arrivati alla soglia di 600 letti di terapia intensiva occupati: attualmente sono 433, ma le autorità hanno sottolineato che i casi stanno aumentando con una velocità eccessiva, decidendo così di anticipare la misura.
Norme particolari sulle piste da sci
Chi vuole trascorrere le vacanze invernali in Austria dovrà fare molta attenzione alla validità del proprio certificato Covid. Per scendere sulle piste austriache potrebbe essere necessaria una terza dose del vaccino anti-covid.
Dal 6 dicembre, rivela il sito internet del Blick, la validità del certificato sanitario in Austria verrà portata da 360 a 270 giorni – 9 mesi – dopo la seconda dose. Dal 3 gennaio del prossimo anno, inoltre, il vaccino monodose Janssen (Johnson & Johnson) non sarà più riconosciuto, precisa il Ministero federale degli affari sociali, della salute e della tutela dei consumatori sul suo sito internet.
Va inoltre ricordato che in Austria per poter accedere agli impianti di risalita è necessario essere vaccinati o guariti dal coronavirus. Un test negativo – PCR o rapido – non è sufficiente.
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