Credit Suisse chiuderà una filiale su quattro
La banca svizzera ha annunciato martedì una profonda ristrutturazione. Potrebbero essere toccati fino a 500 impieghi.
Il cielo è decisamente plumbeo di questi tempi per il mercato del lavoro. Gli annunci di ristrutturazioni si susseguono, ma nel caso di Credit Suisse la ragione invocata non è legata alla pandemia. L’istituto elvetico indica in un comunicato che le esigenze della clientela stanno mutando: “Mentre crescono la richiesta di consulenza per questioni finanziare più complesse e l’esigenza di soluzioni più elaborate, aumenta costantemente la quota di clienti che vogliono sfruttare in misura crescente i servizi digitali e telefonici della banca per lo svolgimento delle operazioni bancarie”.
Solo negli ultimi due anni, precisa la banca, l’utilizzo del servizio online è cresciuto di circa il 40%, mentre quello del ‘mobile banking’ è più che raddoppiato. Un’evoluzione, questa, destinata a proseguire: “La digitalizzazione, oggi già onnipresente, proseguirà a ritmo vertiginoso”, afferma l’amministratore delegato André Helfenstein, citato nella nota.
Concretamente, i clienti si recano sempre meno spesso agli sportelli. Risultato: la banca chiuderà entro la fine dell’anno 37 delle 146 succursali nel paese.
La riorganizzazione sarà particolarmente percettibile nel cantone Argovia. La fusione con la Neue Aargauer Bank porterà alla chiusura di 18 delle 30 filiali che le due banche hanno attualmente nel cantone. Per il resto della Svizzera non sono stati diffusi dettagli.
La soppressione di posti di lavoro è “inevitabile” e potrebbero essere toccati fino a 500 impieghi, ha precisato André Helfenstein. I posti soppressi non corrispondono però direttamente al numero di impiegati, ha aggiunto l’amministratore delegato. Saranno infatti effettuate nuove assunzioni in altri settori della banca e alcuni collaboratori potrebbero trovare lavoro in un’altra unità.
Le misure costeranno 75 milioni, ma permetteranno di economizzare, a partire dal 2022, 100 milioni di franchi all’anno. La somma fa parte dei 400 milioni di risparmi annunciati a livello di gruppo il 30 luglio: già allora si parlava di chiusura di filiali.
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tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 25.8.2020)
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