Nella regione di Grodno, circa 2'000 persone, tra cui molte donne e bambini, sono ammassate nella speranza di potere entrare nell'Unione Europea.
Keystone / Leonid Scheglov / Handout
Centinaia di persone continuano ad essere ammassate in accampamenti di fortuna nei pressi della frontiera con la Polonia. Varsavia accusa Minsk di "orchestrare" i flussi di migranti verso l'Europa. Dal canto suo, il regime bielorusso avverte la Polonia di evitare "provocazioni".
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tvsvizzera.it/mar con agenzie
Varsavia ha reso noto lunedì che almeno 3’000-4’000 migranti stanno arrivando al suo confine con la Bielorussia. “Non ci faremo intimidire e difenderemo la pace in Europa con i nostri partner Nato e Ue”, ha twittato martedì il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.
“Sigillare il confine polacco è nel nostro interesse nazionale. Ma oggi è in gioco la stabilità e la sicurezza dell’intera UE”, ha detto. “Questo attacco ibrido del regime (del presidente bielorusso Alexander) Lukashenko è rivolto contro tutti noi”.
Lukashenko è stato accusato dall’UE di orchestrare l’arrivo di migranti e rifugiati in risposta alle sanzioni dell’UE contro il suo Paese dopo la brutale repressione dell’opposizione. Un’accusa che Lukashenko ha respinto con fermezza.
Almeno dieci migranti sono morti nella regione, di cui sette sul lato polacco del confine, secondo il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza.
La Polonia ha inviato migliaia di soldati nella regione, ha costruito una recinzione e ha implementato lo stato di emergenza, vietando ai giornalisti di lavorare lì.
Da parte sua, la Bielorussia ha messo in guardia la Polonia contro qualsiasi “provocazione” sul confine e il ministro della difesa ha respinto le accuse “infondate e non provate” di Varsavia, accusandola di aumentare “deliberatamente” le tensioni.
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