Crisi energetica, trattative con Italia e Germania ferme
Gli accordi di solidarietà promessi da Berlino e Roma a Berna si stanno allontanando sempre più, secondo quanto filtra da Palazzo federale.
Dubbi sempre più fitti sorgono giorno dopo giorno sull’eventualità che la Svizzera riesca a sottoscrivere gli accordi di solidarietà sul gas con la Germania e l’Italia che dovrebbero permettere alla Confederazione di affrontare con meno preoccupazioni eventuali difficoltà di approvvigionamento.
A confermarlo (dopo le anticipazioni dei giornali Tamedia) è stato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni diretto da Simonetta Sommaruga che parla di “trattative ferme”. Per gli esperti dell’energia, questa situazione dimostra (una volta in più) quanto sia importante risparmiare.
Berna e Berlino lo scorso luglio avevano annunciato di aver concluso la prima fase dei negoziati in vista della firma dell’accordo di solidarietà le cui basi erano state gettate a metà maggio, in occasione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, durante un incontro tra i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Guy Parmelin, da un lato, e il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, dall’altro.
In seguito della questione non si è più saputo nulla. Ora si apprende però che la Germania non sarebbe più interessata ad un accordo bilaterale con la Svizzera, ma ne vorrebbe uno trilaterale, esteso anche all’Italia.
A Roma però le cose non avanzano. Erano state avviate trattative tecniche che si sono fermate, in attesa della formazione del nuovo governo che sostituirà quello guidato da Mario Draghi. Il nuovo gabinetto dovrebbe insediarsi non prima di un mese. Un lasso di tempo incompatibile con le attese e le esigenze di Berna.
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