La Radiotelevisione svizzera ridurrà le spese di 100 milioni di franchi. È quanto deciso dal Consiglio di amministrazione, che ha approvato a grandi linee il piano di risparmio proposto dalla Direzione generale. È prevista la soppressione di circa 250 posti di lavoro a tempo pieno.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Come annunciato in seguito alla bocciatura dell’iniziativa popolare No Billag da parte del 71,6% dei cittadini svizzeri lo scorso 4 marzo, la Radiotelevisione svizzera lancia a partire dal 2019 un programma di riforme a lungo termine.
Ripartizione dei risparmi
Alla radiotelevisione di lingua tedesca i costi saranno ridotti di 20 milioni, alla quella di lingua francese di 15 milioni, a quella di lingua italiana 10 milioni di franchi. Un milione di franchi saranno tolti alla radiotelevisione di lingua romancia e a swissinfo. Presso la Direzione le spese verranno diminuite di 15 milioni.
Riduzione dei posti di lavoro
Secondo l’ente radioteleivisivo, una riduzione dei posti di lavoro sarà inevitabile per raggiungere l’obiettivo di risparmio. Il taglio dei 250 impieghi avverrà in tutte le unità aziendali e buona parte attraverso la fluttuazione naturale. Non sono però esclusi licenziamenti. Fino a fine settembre si procederà alla pianificazione di dettaglio e successivamente verranno ascoltate le parti sociali e i collaboratori.
Dopo la consultazione delle parti sociali, il piano di risparmio e d’efficienza sarà esaminato in dettaglio a fine anno dal Consiglio d’amministrazione, in vista della sua attuazione a gennaio 2019.
“Più carico di lavoro”
Il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) ritiene che il numero dei posti di lavoro colpiti sia “alto”. L’offerta sarà dal canto suo ridotta solo leggermente e i dipendenti dovranno dunque produrre di più e il loro carico di lavoro sarà aumentato.
L’associazione dei giornalisti impressum si dice allibita dall’ampiezza dei tagli. “Dato che i media privati sono obbligati a risparmiare, impressum esige che i servizi d’informazione giornalistici della Radiotelevisione svizzera, essenziali per la democrazia, vengano ampliati e che le risorse necessarie siano mantenute”. Il risultato della votazione sulla No Billag ha mostrato chiaramente che la popolazione vuole un servizio di informazione forte e indipendente, aggiunge.
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