Violati gli smartphone di Renzi e Draghi, due arresti
Respingono ogni accusa i due fratelli Occhionero, Giulio e Maria Francesca, che sono stati sentiti questa mattina dal giudice delle indagini preliminari nel penitenziario romano di Regina Coeli dove sono stati incarcerati ieri per la loro presunta attività di spionaggio su internet nei confronti di politici, imprenditori e persino alti prelati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG 12.30 dell'11.1.2017)
Contenuto esterno
Secondo l’inchiesta condotta dalla polizia postale è stato possibile accertare che i computer e gli smartphone delle vittime venivano infettati con un malware allo scopo di carpire informazioni riservate che venivano poi archiviate in server negli Stati Uniti. In una cartella virtuale gli inquirenti hanno individuato quasi 700 file riferibili a personaggi di primo piano, tra cui l’ex premier Matteo Renzi, la cui posta elettronica risulta essere stata violata lo scorso mese di giugno – il governatore della BCE Mario Draghi, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, ma anche ministeri, dirigenti di grandi compagnie, vertici delle forze dell’ordine e importanti studi legali.
In particolare in un server sono stati catalogati negli ultimi sei anni 18’327 username suddivisi in 122 categorie di personaggi (politica, economia, massoneria, eccetera), 1’793 collegati con la loro password di accesso. I server sono già stati sequestrati dall’Fbi e saranno messi a disposizione della magistratura italiana dopo che saranno evase le relative rogatorie.
Gli indagati rigettano le accuse
“Non abbiamo mai rubato dati né svolto attività di spionaggio”. Si sono difesi così Giulio e Maria Francesca Occhionero nel corso dell’interrogatorio di garanzia oggi a Regina Coeli. “Gli indirizzi mail sono pubblici e alla portata di tutti e non c’è alcuna prova di sottrazione di dati da parte nostra”, hanno detto i fratelli arrestati con l’accusa di cyberspionaggio
Ma non sono ancora chiare, almeno secondo quanto sembra trapelare dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Roma, le finalità di questa estesa operazione di cyberspionaggio condotta dal 45enne Giulio Occhionero, descritto come uno schivo ingegnere nucleare, già venerabile maestro di una loggia massonica, e dalla sorella 49enne Maria Francesca, manager a capo di diverse società con un dottorato in chimica.
Per il direttore della Polizia postale Roberto Di Legami, che è stato nel frattempo rimosso per non aver informato i suoi superiori dell’inchiesta, non sembra che i due fratelli abbiano avuto l’intenzione di usare i dati sensibili per arricchirsi, dal momento che negli “8 mesi di accertamenti non ci siamo imbattuti in episodi di ricatto o vendita”. E pare dubbio che la coppia abbia potuto orchestrare e portare avanti una così vasta operazione in completa autonomia.
Forse, ipotizza sempre il dirigente della polizia, occorrerebbe concentrarsi sui legami con la massoneria, di cui Giulio Occhionero era un esponente, dove “il dossieraggio è fonte di potere” e l’informazione personale vale come “moneta di scambio per guadagnare più influenza”. A convalidare questa ipotesi vi sarebbero alcuni collegamenti con l’inchiesta sulla P4, in particolare legati al malware utilizzato che è identico a quello di Luigi Bisignani, il principale indagato nell’indagine della Procura di Napoli.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Espulsi 35 diplomatici russi, “interferenze nelle presidenziali USA”
Questo contenuto è stato pubblicato al
I funzionari, che hanno 72 ore di tempo per lasciare il paese con i loro familiari, sono stati definiti persone non grate in quanto avrebbero “agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare”. Destinatari delle sanzioni sono in particolare Igor Korobov, attuale numero uno del GRU, ed i suoi tre vice Serhei…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Molti siti internet nel mondo hanno subito venerdì le ripercussioni di un massiccio attacco hacker contro la società statunitense Dyn, fra i principali fornitori al mondo di servizi dns, per tradurre i nomi dei siti web in indirizzi IP. I servizi online e le app della RSI e della SSR hanno pure subito rallentamenti, e…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Hillary Clinton non sarà incriminata per avere utilizzato un indirizzo email privato quando era a capo del Dipartimento di Stato USA. Al termine di un’inchiesta durata mesi, l’FBI ha annunciato martedì mattina che la candidata democratica alla presidenza ha compiuto gravi negligenze ma non ha violato intenzionalmente la legge. In particolare, il direttore dell’agenzia James…
Questo contenuto è stato pubblicato al
A ispirare Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, sarebbero stati i servizi segreti russi, secondo quanto sostiene l’inchiesta giornalistica pubblicata oggi dal New York Times. In definitiva per il quotidiano statunitense il celebre hacker, che si trova confinato nell’ambasciata ecuadoregna di Londra, sarebbe eterodiretto da Mosca allo scopo di colpire gli interessi USA. A testimonianza…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Esiste un luogo, nella Grande Rete, dove si dice sia possibile trovare di tutto: dalla droga alle armi di ogni tipo, dai soldi falsi alle carte di credito clonate. È il lato oscuro della rete, fatto di migliaia di siti nascosti, non indicizzati, ai quali si accede in maniera criptata per poi rimbalzare tra le…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ci sono nuovi sviluppi riguardo alla vicenda di spionaggio informatico di cui è rimasta vittima la Ruag. Il cyber attacco, contrariamente a quanto affermato dal consigliere federale Guy Parmelin, avrebbe colpito anche il Dipartimento federale della difesa. Lo riferiscono due domenicali d’oltralpe aggiungendo che gli hacker sarebbero entrati in possesso di dati personali e segreti…
Svizzera, sicurezza contro attacchi di cyberterrorismo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un mondo sempre più digitale, sempre più interconnesso è un mondo sempre più vulnerabile e esposto agli attacchi di hacker. E le centrali nucleari sono considerate tra gli elementi sensibili nel mondo del cyberterrorismo. Ma non solo questi sono obiettivi sensibli, dato che anche infrastrutture militari o mezzi di trasporto, ad esempio, potrebbero essere potenziali…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ministro Guy Parmelin ha rivelato in un’intervista mercoledì che pirati informatici hanno tentato di carpire informazioni alla società Ruag e al Dipartimento federale della difesa (DDPS). I danni provocati dagli hacker, probabilmente russi, non sono al momento noti. Il consigliere federale ha precisato a Bund e Tages Anzeiger che lo spionaggio informatico industriale, per…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.