Dal presidente elvetico, auguri e rinnovata solidarietà all’Ucraina
Il Paese - in guerra ormai da sei mesi - festeggia oggi 31 anni di indipendenza dallo stesso Stato dal quale si è reso autonomo: la Russia. Il punto sul sostegno in arrivo dalla Svizzera grazie alla Catena della Solidarietà.
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha espresso oggi i suoi migliori auguri all’Ucraina nel giorno dell’indipendenza del Paese dall’Unione Sovietica, dichiarata il 24 agosto 1991. Allo stesso tempo, ne ha approfittato per ribadire la “piena solidarietà” della Svizzera allo Stato invaso dai russi.
“Che il futuro possa portare pace e prosperità”, ha scritto Cassis in inglese sul suo profilo TwitterCollegamento esterno. Gli ucraini stanno dimostrando una resistenza straordinaria e un grande coraggio per preservare la loro indipendenza, si legge ancora nel cinguettio.
Il servizio del TG odierno:
Questa data cade esattamente a sei mesi di distanza dall’inizio della guerra. Il 24 agosto 1991 il Paese dichiarò la propria indipendenza dall’Urss dopo il fallito putsch contro il presidente sovietico Mikhail Gorbaciov.
Entro la fine dell’anno potrebbero essere tra gli 85’000 e i 120’000 i rifugiati e le rifugiate in fuga dalla guerra in Ucraina che vivono in Svizzera. Lo indicano le stime della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), considerate tuttavia da prendere con le pinze visti i molti fattori in gioco. Attualmente il loro numero si aggira intorno alle 60’000 unità. A seconda dello scenario, tale cifra potrebbe dunque arrivare a raddoppiare nei prossimi mesi.
Ieri la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha dichiarato che l’incertezza regna sovrana sullo statuto di protezione S a cui ha diritto chi scappa dal conflitto. Il governo dovrà decidere se prolungarlo per sei mesi a partire da marzo 2023 oppure se abrogarlo. Berna intende in ogni caso coordinarsi con gli altri Stati dello spazio Schengen sulla questione.
Decine di progetti grazie alla Catena della Solidarietà
Con l’aggravarsi del conflitto, e come sempre in caso di emergente globali, la Catena della SolidarietàCollegamento esterno ha lanciato nel corso della primavera una raccolta fondi in sostegno delle vittime della guerra. In pochi mesi sono già state aiutate oltre 600’000 persone. Entro fine settembre la fondazione avrà finanziato 54 progetti condotti da organizzazioni partner svizzere con circa 30 milioni di franchi .
Nel corso del conflitto l’aiuto della Catena della Solidarietà si è esteso dall’Ucraina orientale a tutto il Paese, ma anche nelle vicine Polonia, Moldavia, Romania e, in piccola parte, in Svizzera. Tre quarti degli aiuti vengono utilizzati in Ucraina, precisa oggi la fondazione.
Raccolti oltre 127’000’000 franchi
Dall’inizio della guerra, la Catena della Solidarietà ha ricevuto la cifra di 127’490’512 franchi di donazioni. Si tratta della seconda più grande colletta nei 76 anni di storia della fondazione. La somma finora maggiore, di 227 milioni di franchi, è stata raggiunta nel 2005 dopo lo tsunami nel sud-est asiatico.
Subito dopo l’inizio della guerra, la Catena della Solidarietà ha aiutato le organizzazioni partner svizzere per fornire alla popolazione beni di prima necessità come cibo, medicinali e rifugi d’emergenza. Nel frattempo, i programmi a lungo termine vengono finanziati con somme maggiori, soprattutto nella parte occidentale del Paese.
La Catena della Solidarietà sostiene in particolare Caritas Svizzera, Save the Children Svizzera, la Fondazione svizzera di sminamento e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
In vista dell’inverno, dalla metà dell’anno la fondazione ha concentrato i suoi aiuti anche su programmi per il riscaldamento, dato che molti edifici sono stati distrutti dai combattimenti. L’obiettivo è che almeno una stanza per ogni casa possa essere riparata, isolata e riscaldata.
In Svizzera, l’organizzazione benefica, insieme a Caritas, Croce Rossa ed altre organizzazioni, si occupa soprattutto dell’aiuto ai rifugiati ucraini, della consulenza legale e del sostegno ai bambini.
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