Il respiro internazionale di Grazia Deledda
Importanti tracce epistolari della scrittrice sarda sono state scoperte dalla saggista italo-svizzera Rossana Dedola tra Zurigo e Vienna. Relazioni che svelano aspetti finora inesplorati della personalità e l’opera dell’unica scrittrice italiana premiata col Nobel per la letteratura.
Nella più approfondita biografia esistente della scrittrice sarda, “Grazia Deledda. I luoghi gli amori le opere”, Rossana Dedola raccoglie i carteggi ritrovati, pregni di aspetti sconosciuti della scrittrice. Un profilo denso di nuovi dettagli che svelano le relazioni di Grazia Deledda con l’Europa ed il suo sguardo al ‘900.
Grazia Deledda nacque a Nuoro nel 1871 e morì a Roma nel 1936. Nel 1926 conseguì il premio Nobel. I critici notarono e sottolinearono il suo realismo ma lo definirono regionale, derubricando di fatto Deledda a scrittrice regionale nella sua Sardegna, terra che descrisse con minuzia e passione. Rossana Dedola riscopre oggi un valore più ampio della sua opera, sia etnologico ed antropologico nell’analisi dei racconti in cui Deledda descrive i rituali antichi della natura, i rituali funerari della sua terra, conoscendone a fondo significato e simboli. Sia la profondità della sua ricerca da un punto di vista più psicanalitico. Ricorrente nei suoi romanzi è la tematica dell’ ‘uomo vittima’, in cui Deledda analizza le problematiche del maschile quando non in grado di assumersi le proprie responsabilità, di amare fino in fondo, quando intuisce la strada giusta ma l’abbandona per adeguarsi alla tradizione.
L’analisi accurata di Rossana Dedola risalta inoltre il contesto difficile in cui il talento di Grazia Deledda è sbocciato e la sua perseveranza nel realizzare la vocazione di scrittrice.
Deledda studiò da autodidatta, in quanto donna a quel tempo non le era permesso di frequentare l’università. Investì su se stessa in un periodo storico che offriva alle donne la sola possibilità di annullarsi dietro una figura maschile. Un contesto sociale in cui il dominante atteggiamento patriarcale, diffuso anche tra i letterati, la costrinse a lottare costantemente per emanciparsi, scrivendo ogni giorno della sua vita, fino a raggiungere il massimo riconoscimento, l’obiettivo più ambito da ogni scrittore, il premio Nobel per la letteratura.
Italiani laurati con il Premio Nobel per la letteratura | |
Giosuè Carducci | 1906 |
Grazia Deledda | 1926 |
Luigi Pirandello | 1934 |
Salvatore Quasimodo | 1959 |
Eugenio Montale | 1975 |
Dario Fo | 1997 |
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