Disordini in Svezia, diversi feriti
Proseguono i disordini scoppiati in Svezia dopo una serie di comizi di estrema destra in diverse città.
Continuano in Svezia le proteste che iniziate giovedì, in risposta alle azioni anti-islam di un gruppo di estrema destra, che ha bruciato pubblicamente una copia del Corano.
Domenica tre persone sono timaste ferite dal rimbalzo di colpi sparati dalla polizia a Norköpping, nell’est del Paese. Le loro condizioni non sono note, ma secondo le autorità sono finite all’ospedale e sono anche in stato d’arresto insieme a un’altra ventina di persone.
I manifestanti sono scesi nelle piazze di quattro città per protestare contro l’arrivo di Rasmus Paludan, un leader di estrema che ha fondato il partito “Linea Dura” in Danimarca, ma che è anche cittadino svedese.
L’avvocato 40enne ha iniziato a farsi conoscere nel 2017: i video che pubblicava su YouTube hanno raccolto decine di milioni di visualizzazioni. Da allora Paludan infiamma gli animi per i suoi discorsi contro l’islamizzazione della società e per la sua abitudine di dar fuoco al Corano al termine dei suoi comizi. Un gesto che ha rifatto anche negli scorsi giorni. Nelle città di Orebro e Malmö (che conta il maggior numero di musulmani di tutto il Paese) auto e cassonetti sono stati bruciati, diverse vetrine sono finite in frantumi e la polizia è stata oggetto di lanci di pietre.
Paludan organizza i suoi comizi nelle città e nei quartieri a forte presenza musulmana ed è già stato condannato per razzismo. Le autorità svedesi due anni fa hanno cancellato i suoi raduni per questioni di odine pubblico, ma si sono rifiutate di vietarli del tutto per preservare la libertà di parola.
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