L'accordo sul cessate il fuoco, concluso ieri sera tra il regime siriano e i ribelli, con la mediazione di Russia e Turchia, è già stato violato. Per il momento è dunque fallita la prevista evacuazione dei civili, che restano così in trappola. Mentre gruppi ribelli avrebbero ricominciato a combattere.
L’evacuazione dei ribelli rimasti con le loro famiglie nella parte orientale di Aleppo avrebbe dovuto iniziare questa mattina all’alba. Questo almeno è quanto prevedeva l’accordo siglato ieri tra il regime e gli insorti, ma della ventina di bus predisposti dal regime non ne è partito nessuno.
Secondo fonti russe, gruppi di combattenti hanno violato il cessate-il-fuoco e i bombardamenti sono ripresi. Scontri che rischiano di far fallire gli accordi ma che non potranno proseguire a lungo.
Secondo l’ONU, i combattenti che si trovano ancora nella ristretta zona assediata sarebbero solo 1500. L’ultima sacca di resistenza che non cede per convinzione o per paura. Diversi sono infatti i racconti di questi ultimi giorni su esecuzioni sommarie, arresti e arruolamenti forzati da parte dell’esercito di Bashar Al Assad.
Intanto l’accordo concluso grazie a Russia e Turchia ha colto di sorpresa sia il consiglio di sicurezza dell’ONU che gli Stati Uniti, ormai simboli dell’impotenza e dell’immobilismo internazionale.
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