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Vietare il burqa? I glaronesi dicono no


Riuniti domenica per la tradizionale Landsgemeinde, i cittadini del cantone Glarona hanno respinto una proposta di un privato cittadino, che chiedeva di introdurre un divieto di dissimulazione del viso nello spazio pubblico, simile a quello in vigore in Ticino. La questione però è lungi dall’essere chiusa: il popolo svizzero potrebbe infatti essere chiamato ad esprimersi su un’iniziativa in tal senso.

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Glarona non diventerà il secondo cantone svizzero, dopo il Ticino, a proibire il porto di burqa e niqab. La proposta è infatti stata respinta dalla Landsgemeinde Collegamento esternonelle proporzioni di due a uno. Sia l’esecutivo che il parlamento cantonali avevano invitato a bocciare la disposizione.

Durante la discussione, l’autore dell’iniziativa, il politico dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Roland Hämmerli ha tentato di convincere i suoi concittadini insistendo sull’aspetto della sicurezza.

Dal canto loro, gli oppositori hanno sottolineato come prescrizioni concernenti l’abbigliamento non devono essere inserite nella Costituzione.

In Ticino la legge è entrata in vigore nel luglio del 2016, dopo che nel 2013 il 65,4% dei votanti aveva approvato un’iniziativa popolare, combattuta dal governo e dalla maggioranza del parlamento, che chiedeva appunto di iscrivere nella Costituzione cantonale il divieto di dissimulare il volto nei luoghi pubblici.

Il popolo svizzero potrebbe pure essere chiamato a dire la sua su un simile provvedimento. Un comitato sta infatti raccogliendo le 100’000 firme necessarie per un’iniziativa popolare denominata “Sì al divieto di dissimulare il proprio viso”Collegamento esterno.

Inoltre, il Consiglio nazionale (Camera bassa del parlamento federale) ha approvato lo scorso settembre un’iniziativa parlamentareCollegamento esterno che va nella stessa direzione. La proposta deve ancora passare al vaglio del Consiglio degli Stati.


 

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