Negoziati sulla Brexit, Ue e Regno Unito ai ferri corti
Non stanno procedendo sotto i migliori auspici le trattative tra Unione europea e Regno Unito sulla Brexit e lo scontro sembra salire di tono in vista del secondo round negoziale in agenda la prossima settimana.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 12.7.2017)
Contenuto esterno
Numerosi i temi su cui le posizioni restano distanti, in particolare riguardo alla reciprocità di trattamento dei cittadini Ue in Gran Bretagna e le compensazioni finanziarie avanzate da Bruxelles a Londra. Proprio su questo punto il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha parlato di “estorsione” e ha elegantemente aggiunto, riferendosi alla Commissione Ue, “puoi andare a fischiare”.
Se Londra non riconoscerà i suoi obblighi finanziari verso l’Ue, Bruxelles non negozierà su tutto il resto, ha implicitamente risposto il capo negoziatore europeo Michel Barnier. “Non chiediamo alla Gran Bretagna un solo pound in più di quel che si è impegnata” a mettere, ha aggiunto il capo negoziatore Ue.
E quanto alle parole di Boris Johnson che ha invitato l’Ue ad andare a “fischiare” per convincerla a pagare il conto, l’ex commissario europeo ha ribattuto: “Non sento nessun fischio, ma solo l’orologio che ticchetta”, con sempre meno tempo a disposizione per arrivare a un accordo entro il 29 marzo 2019.
Ma a incrinare i rapporti ha contribuito anche la proposta britannica indirizzata ai cittadini Ue residenti, ritenuta insufficiente e discriminatoria da Bruxelles, che preme in particolare, ha continuato Michel Barnier, affinché “la Corte di giustizia dell’Unione europea sia la garante ultima di questi diritti”.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Brexit, dubbi e timori finanziari a un anno dal voto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il settore finanziario nell’economia britannica è centrale. Da solo da lavoro a più di due milioni di persone e rappresenta il 12% del prodotto interno lordo (PIL). Il futuro di Londra e della sua piazza finanziaria, dopo un anno dal voto sulla Brexit, continua ad essere ostaggio dei negoziati con Bruxelles. I rischi principali per…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le posizioni restano distanti, soprattutto perché i rappresentanti dei 27 intendono presentare un conto che va dai 60 ai 100 miliardi su cui Londra non concorda. Ma a pesare sulle trattative c’è anche il clamoroso autogol elettorale dell’8 giugno che ha indebolito la premier Theresa May e reso per certi versi indecifrabile la proposta britannica.…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona prendono avvio formalmente i negoziati che porteranno al divorzio dai Ventisette. Ma se le linee guida sono già state indicate nei mesi scorsi da Londra, molte sono le questioni aperte e in definitiva non è ancora chiaro se alla fine si attuerà lo scenario evocato della “hard…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.