Una marea rosa ha invaso le strade di numerose città un po’ in tutto il mondo per protestare contro Donald Trump, entrato in carica proprio ieri.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG 21.1.2017)
Contenuto esterno
Due milioni e mezzo di donne, convocate attraverso il web, hanno sfilato, soprattutto negli Stati Uniti, per manifestare la loro opposizione alle politiche annunciate dal 45esimo presidente americano.
All’estero per i suoi propositi protezionistici e in un certo senso bellicosi, almeno a livello commerciale, con gli altri paesi. In patria per il rischio di vedere vanificate conquiste ritenute acquisite negli ultimi 50 anni sul piano dei diritti civili e ambientale e contestare la presunta retorica maschilista del presidente-magnate.
Particolarmente imponente la manifestazione a Washington, tanto da sorprendere gli stessi organizzatori che in un primo tempo avevano rinunciato al transito nei pressi della Casa Bianca, dove 500’000 persone hanno ribadito lo slogan “Not my president”. A New York i dimostranti hanno invaso l’area sotto la Trump Tower e la Quinta Strada.
Si tratta sicuramente della mobilitazione più imponente nella storia degli Stati Uniti contro un presidente appena eletto, tanto da ricordare molto, per le cifre in campo, quelle del 1969 contro la guerra del Vietnam.
I manifestanti, che hanno gridato “Sexist, racist and anti-gay, Donald Trump go away”, temono soprattutto un passo indietro, sulla spinta della nuova amministrazione, in tema di matrimoni tra omosessuali, aborto, diritti delle minoranze e cambiamento climatico.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Trump giura: restituirò il potere al popolo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ogni decisione su commercio, tasse, immigrazioni, affari esteri, ha sottolineato il 45esimo presidente degli Stati Uniti nell’intervento di poco più di un quarto d’ora che ha seguito il suo giuramento al Campidoglio, sarà fatta nell’interesse dei lavoratori americani e delle famiglie americane. Da oggi, ha precisato, “il potere torna al popolo e ci saranno due…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Russia sarebbe intervenuta per “aiutare” Donald Trump a vincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, diffondendo mail del partito democratico con lo scopo di minare la campagna di Hillary Clinton. Lo sostiene un rapporto confidenziale della CIA, pubblicato dal Washington Post. Trump respinge le conclusioni del rapporto e invita a guardare avanti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
di Andrea Vosti Negli Stati Uniti, la rivista Time ha incoronato Donald Trump persona dell’anno 2016. Un riconoscimento che dal lontano 1927 premia personalità che hanno lasciato -nel bene o nel male, in modo indelebile o anche solo di passaggio- un segno nella storia. Per quest’anno non poteva che essere lui, l’egotista cacciatore di copertine…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dall’estero. Il presidente eletto statunitense Donald Trump ha scelto una figura chiave del suo governo, il segretario di Stato. Sarà Rex Tillerson, un altro milionario, un altro uomo d’affari, top manager della compagnia petrolifera ExxonMobil. Trump lo avrebbe scelto nonostante le inquietidini del partito repubblicano per i suoi legami con il presidente russo Putin. L’annuncio…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.