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Chiuse tutte le scuole in zona rossa in Italia

Un uomo (a sx) e una donna (a dx) in abiti formali guardano dritti in camera da un tavolo di conferenza stampa
Il ministro della salute Roberto Speranza e la ministra agli affari regionali Mariastella Gelmini. Keystone / Roberto Monaldo / Pool

Il premier italiano Mario Draghi ha firmato martedì il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che detta le misure anti-Covid in vigore nel Paese dal 6 marzo al 6 aprile. Dpcm i cui contenuti sono stati illustrati dal ministro della salute Roberto Speranza e dalla ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini al termine di una giornata che visto il ricovero in terapia intensiva di 222 persone in più e oltre 17'000 positivi. "Ci sono segnali robusti di ripresa della curva", ha detto Speranza.

Tra le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio, dettate dalla diffusione delle varianti di coronavirus che sta aggravando il quadro, è confermato il divieto di spostarsi tra regioni o province autonome se non per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità. Si può andare nelle seconde case, ma solo se sono in fascia gialla o arancione.

Non è prevista la riapertura serale per i ristoranti in zona gialla né fino a pranzo in fascia arancione.

Scuole e servizi

La principale novità è la chiusura nelle zone rosse e arancioni delle scuole di ordine e grado, incluse dunque quelle dell’infanzia e le elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nelle zone gialle, i presidenti delle regioni potranno disporre l’attività didattica a distanza nelle aree in cui vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100’000 abitanti o laddove abbiano adottato misure più stringenti a causa della gravità delle varianti o per via di un eccezionale peggioramento del quadro epidemiologico.

Secondo i risultati dell’ultima indagine dell’Istituto superiore di sanità (Iss), il 54% delle infezioni Covid-19 in Italia è dovuto alla variante inglese, il 4,3% a quella brasiliana e lo 0,4% alla sudafricana.

Nelle zone rosse, saranno inoltre chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Attività culturali e sportive

Dal 27 marzo, nelle zone gialle, è prevista l’apertura dei musei anche sabato e nei giorni festivi (prima di tale data consentita solo nei giorni infrasettimanali) e dei teatri e dei cinema, con posti a sedere preassegnati e nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per sala.

Palestre, piscine e impianti sciistici resteranno invece chiusi almeno fino al 6 aprile.

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Allentamenti

In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 (sarà consentito fino alle 22) per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande come le enoteche (ma non i bar). È escluso naturalmente un consumo sul posto.

Nelle zone bianche restano solo l’applicazione delle misure anti-contagio generali, come l’obbligo di mascherina e distanziamento, e la sospensione delle attività che comportano assembramenti quali fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi.

Sono istituiti presso il Ministero della salute tavoli di confronto con le regioni, alla presenza degli esperti, per monitorare gli effetti degli allentamenti, rispettivamente rivedere o aggiornare i parametri per la valutazione del rischio epidemiologico.

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Il corrispondente RSI da Roma commenta i contenuti e le modalità con cui è stato varato il decreto.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 02.03.2021)

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