Due iniziative contro l’eolico in Svizzera
In Svizzera si vorrebbero costruire circa 300 parchi eolici. L'opposizione però cresce. Lunedì sono state lanciate due proposte di modifica costituzionale per vietare l'installazione di pale nelle zone boschive e garantire il coinvolgimento delle popolazioni locali nell'iter autorizzativo dei progetti eolici.
La dipendenza dalle importazioni di energia e il processo di transizione verso fonti rinnovabili stanno incidendo sulle politiche portate avanti anche da Berna. La legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili introduce nuove regole che stanno però creando opposizioni nella società civile.
Le due iniziative lanciate lunedì dall’associazione Freie Landschaft Schweiz/Paysage Libre Suisse contro le norme riguardanti la realizzazione dei parchi eolici si inseriscono in un più vasto movimento che attraversa trasversalmente la Confederazione, soprattutto a livello locale.
L’associazione peraltro sostiene anche il referendum contro la legge federaleCollegamento esterno per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.
In particolare l’organizzazione ambientalista si batte da un lato, contro la costruzione delle pale nelle aree boschive, dove viene minacciata la biodiversità, e dall’altro, contro le nuove disposizioni che scavalcano le autorità locali, comprese le popolazioni che non possono esprimersi al riguardo con i consueti strumenti con cui si manifestano i diritti popolari.
Gli argomenti degli iniziativisti
In ballo ci sono gli oltre 300 progetti di parchi eolici in Svizzera in cui è prevista la posa di più di mille turbine. Di per sé, ha spiegato lunedì a Berna Elias Vogt, presidente di Freie Landschaft Schweiz/Paysage Libre Suisse, l’iniziativa per la protezione delle foreste non vuole proibire l’installazione di pale eoliche, ma chiede che non vengano erette nelle foreste e nei pascoli boschivi.
La mappa aggiornata dei parchi eolici in Svizzera
Per ogni turbina eolica installata, è stato argomentato davanti ai media, deve essere disboscato l’equivalente di un campo da calcio e quindi migliaia di ettari di foreste e aree naturali verranno sacrificati a scapito della biodiversità. E come soluzione l’iniziativa propone di vietare la costruzione di simili impianti a meno di 150 metri da un bosco.
Contrarie diverse comunità locali
Tesi riprese dagli amministratori di alcuni enti locali interessati da progetti eolici che lamentano il fatto di non venir coinvolti nell’iter decisionale.
Solo per l’installazione di quattro turbine nel bel mezzo di una foresta, ha sottolineato Charlotte Blank, municipale del piccolo comune sciaffusano di Hemishofen, dovranno venir sacrificati 20’000 metri quadrati di bosco che comprendono anche le strade d’accesso.
Ma il peggio, ha sottolineato, è che dopo anni di ricorsi da parte nostra, il Cantone intende toglierci di mano il dossier è andare avanti da solo col progetto, benché la popolazione sia contraria.
Il nodo dei diritti popolari
Per offrire una sintesi di tutte queste istanze Freie Landschaft Schweiz/Paysage Libre Suisse ha voluto lanciare anche la seconda iniziativa per la protezione dei Comuni, ha osservato Vogt, con cui si intende garantire alle popolazioni toccate dal problema di venir consultate.
La legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili e la Legge federale concernente l’accelerazione della procedura di autorizzazione degli impianti a energia eolica, ha continuato il presidente dell’associazione ambientalista, indeboliscono i diritti popolari poiché trasferiscono parte delle competenze riguardanti la pianificazione del territorio ai Cantoni che possono decidere di realizzare dei parchi eolici in barba ai Comuni.
Per Anael Lovis, sindaco di Genevez nel Canton Giura, con questo modo di procedere si aggira la volontà delle popolazioni interessate. È quindi giusto, per questioni legate al rispetto della democrazia diretta e dell’autonomia dei Comuni – elementi iscritti nella Costituzione federale – che i cittadini possano dire la loro. Una procedura democratica, ha concluso, rafforza la legittimità di un progetto.
Secondo la revisione della legge approvata dalle Camere federali a dicembre i termini per i ricorsi contro i progetti eolici saranno ridotti e circoscritti alle organizzazioni di valenza nazionale, ai Cantoni e ai Comuni interessati.
Eolico in crescita
Intanto però l’eolico costituisce una delle risorse principali cui punta la Confederazione per raggiungere la neutralità climatica a metà secolo.
Nel 2022 questa fonte energetica ha segnato un nuovo primato in Svizzera. La produzione di corrente è stata del 5% superiore rispetto al 2021, ha indica l’associazione di categoria Suisse EoleCollegamento esterno. Tuttavia, il Paese è ancora lontano dall’obiettivo che si è prefissato.
Attualmente, le 41 turbine esistenti in Svizzera producono circa 0,15 Terawattora (TWh) all’anno, ovvero lo 0,3% dell’elettricità. Secondo la Strategia energetica 2050 della Confederazione, la produzione dovrà però raggiungere i 4,3 TWh e fornire circa il 7% della corrente.
Le prospettive per il 2050
In proposito un recente studioCollegamento esterno condotto dal Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) è giunto alla conclusione che la Svizzera avrebbe bisogno di circa 760 turbine eoliche per raggiungere l’obiettivo 2050. Si tratta di quasi venti volte il numero attuale.
Lo studio ha anche individuato quali potrebbero essere le zone più propense. Circa 300 impianti verrebbero costruiti sulle montagne del Vallese e dei Grigioni, 260 nelle zone pianeggianti dell’Altopiano e il resto ai piedi delle Alpi.
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