I dipendenti del casinò di Campione d’Italia che si sono già iscritti agli uffici regionali di collocamento svizzeri per ottenere la disoccupazione sono 180 su totale di 239 residenti in Ticino. Pur non avendo mai versato i contributi in Svizzera, hanno diritto alle indennità, in virtù di una decisione adottata in via eccezionale dalla Segreteria di Stato per l’economia.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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La Segreteria di Stato (SECO), di fronte ad una situazione giuridica del tutto insolita, nei giorni scorsi ha accolto una richiesta Collegamento esternodei sindacati svizzeri, volta a tutelare i dipendenti della casa da gioco restati senza lavoro, ma che non hanno ricevuto la disdetta del contratto da parte del datore. Ciò che impedisce all’INPS, l’istituto italiano della previdenza sociale, di fornire loro i documenti per poter incassare la disoccupazione nel proprio paese di residenza, così come previsto dagli accordi internazionali europei.
Un’altra sessantina di ex lavoratori non si è invece annunciata. Temono che, se la casa da gioco dovesse riaprire dopo che avranno trovato un impiego in Ticino, non potranno tornare nell’enclave. Le autorità federali, tra le altre, hanno infatti posto la condizione che chi si annuncia alla disoccupazione deve chiaramente (ed è sottolineato in grassetto) confermare di essere pronto a mettersi a disposizione del mercato di lavoro elvetico per un posto a tempo indeterminato.
I 487 impiegati del casinò sono tutti in aspettativa non retribuita dal fallimento, ma non ufficialmente licenziati. L’ultimo stipendio lo hanno ricevuto a luglio e da allora attendono novità, sperano nella ripresa delle attività e vivono facendo capo ai risparmi, all’aiuto di familiari e amici e ad altre forme di sostegno. Una solidarietà che, anche tra gli ex colleghi, non è mai venuta meno ed ogni giorno davanti al complesso progettato da Mario Botta c’è qualcuno. Tra di loro anche i sindacalisti ticinesi che cercano di portare qualche chiarimento sulla situazione e consigliano sui prossimi passi da intraprendere. Un incontro con i lavoratori per discutere nel dettaglio la decisione dell’autorità federale è stato indetto per l’inizio della prossima settimana.
La situazione dei dipendenti del casinò che beneficeranno della disoccupazione in Svizzera è eccezionale anche per le casse. Normalmente sono obbligate a rifarsi sull’ultimo datore di lavoro per il rimborso delle indennità pagate in anticipo. Ma la SECO in questo caso le ha esonerate.
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