Ecco come la Svizzera diventerà ancora più cara
Dall'elettricità ai beni alimentari, è dal 2022 che anche nella Confederazione si succedono gli annunci di rincari che finiscono per pesare soprattutto sui bilanci individuali e familiari.
Dall’inflazione ai beni primari di consumo, dall’elettricità al contributo obbligatorio ai costi del sistema sanitario. Da oltre un anno in Svizzera il rincaro è diventato un tema caldo. Dal 2022 tiene banco l’aumento del principale indicatore del costo della vita: per la prima volta in 30 anni, l’inflazione ha infatti registrato un +2,8% e poi +3,4%, dato che però nel 2023 ha continuato a scendere, anche grazie agli interventi correttivi della Banca nazionale svizzera (BNS). Dati, quelli di Elvezia, che restano in ogni caso decisamente migliori di quelli dell’Eurozona.
A maggio è arrivato l’annuale aggiornamento dell’indice nazionale dei prezzi al consumoCollegamento esterno (IPC), considerato un indicatore essenziale per valutare lo stato di salute economica del Paese. Rispetto al 2022, l’IPC quest’anno è aumentato del 2,2%. L’Associazione di consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) verifica ogni anno i prezzi di un paniere di prodotti alimentari. L’ultima rilevazione, resa pubblica in marzo, ha mostrato un aumento medio del 9,6%Collegamento esterno.
Bollette più pesanti
Dall’inizio del conflitto in Ucraina, anche in Svizzera si sono registrati aumenti dei prezzi di gas, benzina ed energia elettrica. Rincari caratterizzati da fluttuazioni e differenze anche importanti fra le diverse regioni del Paese. L’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) ha però negli scorsi giorni annunciato che nel 2024 le tariffe aumenteranno in media del 12%Collegamento esterno.
La notizia ha provocato la reazione delle organizzazioni per la difesa dei consumatori e delle consumatrici. Sara Stalder, direttrice del KonsumentenschutzCollegamento esterno, non ha usato il guanto di velluto: “queste aziende registrano profitti colossali: oltre 4,4 miliardi di Franchi per le tre più grandi – Alpiq, Axpo e BKW. Stanno facendo affari grazie alla crisi del mercato energetico globale. La cosa più assurda è che al tempo stesso, invece, alle economie domestiche è richiesto un continuo e crescente sacrificio”.
In marzo era giunto l’annuncio di maggiori costi che verranno addebitati alle utenze da parte del gestore della rete nazionale Swissgrid, che per la prima volta farà pagare alle utenze voci di costo come “riserve invernali”, mentre in parallelo ci sarà il rincaro della tariffa per le prestazioni di servizio. Il tema diventerà con grande probabilità scottante nei prossimi mesi, mentre procede il lavoro di indagine della Commissione federale dell’energia elettrica (ElComCollegamento esterno), l’autorità di sorveglianza del settore elettrico. Sul sito del cane da guardia elvetico per le questioni energetiche, c’è un modulo a disposizione della cittadinanza per segnalare casi di presunti eccessi in bollettaCollegamento esterno.
Casa, quanto mi costi
Per la prima volta dal 2008, inoltre, ai primi di giugno il tasso di interesse di riferimento applicabile ai contratti di locazione è stato aumentato di un quarto di puntoCollegamento esterno. Un rincaro che potrebbe portare ad affitti più elevati – fino al +3%.
Le organizzazioni svizzere di difesa dei diritti di inquilini e inquiline hanno approfittato dell’annuncio per ricordare che chi dà in affitto un immobile non può comunicare un tale cambiamento “con un messaggio di testo o altra informale forma di comunicazione”.
In Svizzera, è infatti obbligatorio che questo genere di modifiche sia introdotto utilizzando l’apposito formulario di notifica predisposto dalle autorità cantonali. E dal ricevimento della missiva, che in genere arriva come lettera raccomandata, ad inquilini e inquiline restano 30 giorni di tempo per fare ricorso contro la decisione. Nella Confederazione ci sono tre diverse organizzazioni di categoria per i diritti di chi vive in un’abitazione in affitto, una per ogni principale regione linguistica, dunque una per il tedescoCollegamento esterno, una per il franceseCollegamento esterno e una per l’italianoCollegamento esterno.
Il prezzo della salute
Nel 2023 il rincaro è stato in media nazionale del +9,2%, per il 2024 ci si attende un ulteriore +6%. L’aumento dei premi delle casse malati, le assicurazioni che coprono la maggior parte dei costi del sistema sanitario elvetico, viene annunciato ogni anno sul finire dell’estate.
Nelle scorse settimane si sono susseguite indiscrezioni e dichiarazioni sull’atteso aumento dei premi mensili che cittadini e cittadine dovranno accettare. Con notevoli variazioni fra i diversi cantoniCollegamento esterno, la rata dell’assicurazione di base obbligatoria rappresenta una voce importante del budget domestico.
Il mercato del lavoro
D’altro canto, è arrivato a gennaio 2023 l’annuncio che in Svizzera la disoccupazione ha raggiunto il tasso più basso registrato in 20 anni: il 2,2%, tendenza in diminuzione, con un 2% nella classe di età 15-24 anni. È un dato molto buono, in particolare rispetto alla vicina Italia, dove le ultime stime indicano invece un tasso di disoccupazione del 7,8%, che arriva al 20,4% per la classe di età 15-24 anniCollegamento esterno.
Preoccupa piuttosto la cronica mancanza di manodopera. Carenza di cervelli e braccia, che viene solo parzialmente compensata dalla forza lavoro proveniente dai Paesi confinanti, in particolare dall’Italia. Dovrebbe entrare in vigore a inizio 2024 l’accordo firmato dai due paesi per intervenire sulla spinosa questione della tassazione di lavoratrici e lavoratori frontalieri.
I permessi di soggiorno e lavoro restano come sempre scogli talvolta insormontabili, mentre le autorità e i sindacati moltiplicano gli appelli e le iniziative per contrastare il dumping salariale. Il fenomeno, che comporta stipendi e condizioni di lavoro meno favorevoli di quelle che sono la normalità in Svizzera, riguarda soprattutto le regioni di confine e le categorie non coperte da un contratto collettivo di lavoro. Le ultime rilevazioni della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) hanno registrato un aumento delle ispezioni legate all’applicazione della Legge contro il lavoro nero (LLN) e delle misure di accompagnamento per combattere il dumping salariale.
Altri sviluppi
Di quali lavoratrici e lavoratori ha bisogno oggi la Svizzera?
Ricchi e poveri
Nonostante la Confederazione resti fra i Paesi più ricchi del pianeta, le più recenti previsioni congiunturali della SECO mettono in guardia: nel 2023 l’economia elvetica crescerà meno del solitoCollegamento esterno, ed il complesso quadro geopolitico contribuisce alla situazione di incertezza.
Infine, non sono migliorati i dati su chi nel Paese fa fatica a sbarcare il lunario.
La soglia della povertà è fissata in Svizzera a 2’289 Franchi al mese per una persona sola e a 3’989 per due persone adulte con due bambini o bambine. Salari insufficienti a far fronte a ogni necessità, considerato l’elevato costo della vita quotidiana, tanto che chi non supera questa soglia ha diritto all’aiuto dello Stato. Secondo le stime più recenti, si tratterebbe di oltre 745’000 persone.
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