Theresa May naviga adesso in cattive acque
Dopo un giorno di silenzio in memoria delle vittime, i partiti britannici sono tornati in campo in vista delle elezioni di giovedì. E i toni si sono subito alzati, tanto che il leader laburista Jeremy Corbyn ha chiesto le dimissioni della premier Theresa May.
Lunedì pomeriggio la polizia britannica ha reso noto i nomi di due dei tre attentatori che sabato sera a Londra hanno ucciso sette persone e ferito altre 48. Uno dei due era un cittadino britannico di origine pachistane, già conosciuto ai servizi segreti e, a quanto pare, a capo delle cellula terroristica.
Le polemiche contro l’operato della prima ministra conservatrice Theresa May non si sono fatte attendere. Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn non ha usato giri di parole: durante i suoi sei anni da ministra dell’interno, Theresa May ha tagliato risorse alla polizia, indebolendo così, in nome dell’austerità, la lotta al terrorismo. Per questo motivo deve dare le dimissioni.
“La polizia di Londra ha tutte le risorse che le servono”, ha risposto la prima ministra.
Com’era prevedibile, il tema della sicurezza ha eclissato tutti gli altri. Per Theresa May, le elezioni in programma giovedì si annunciano tutte in salite, tanto che il suo partito potrebbe perdere dei seggi rispetto alla situazione attuale, rileva il corrispondente della RSI da Londra Lorenzo Amuso:
Ad attaccare Theresa May è anche l’ex leader dei nazionalisti dell’UKIP Nigel Farage. “Le ho sempre ripetuto: non fa abbastanza, signora May. È troppo politicamente corretta, ha paura di essere accusata di discriminare una singola comunità. Il fatto che ora dica ‘quando è troppo, è troppo’ va bene, ma l’avrebbe dovuto dire anni fa”.
Insomma, le elezioni che sembravano essere una tranquilla passeggiata per la premier conservatrice si stanno trasformando in quella che potrebbe essere una imprevista disfatta. Con delle conseguenze che potrebbero essere molto pesanti in una Gran Bretagna che dovrà negoziare i termini della Brexit.
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