Emilia Romagna, dopo il diluvio
Reportage sui luoghi colpiti dalle vaste inondazioni a metà maggio. Nonostante le difficoltà quotidiane e i ritardi degli aiuti promessi da Roma la popolazione locale non si vuole arrendere.
Conselice, Modigliana, Brisighella, toponimi sconosciuti ai più fino al 16 maggio scorso, quando la regione venne investita dalla peggior alluvione della sua storia.
I nomi di quei piccoli centri dell’Emilia Romagna finirono sulle prime pagine dei giornali, per la straordinaria vastità dei danni che avevano subito.
A quattro mesi di distanza, quei nomi sono tornati anonimi, mentre i danni sono rimasti. Nei frutteti e nei vigneti, nelle case private e nelle biblioteche pubbliche, si continua a lavorare per cercare di mitigare l’impatto della catastrofe.
Un lavoro difficile, penoso, ma senza alternative, perché l’unica altra opzione sarebbe quella di arrendersi e abbandonare tutto, una strada che gli abitanti non hanno alcuna intenzione di imboccare
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