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Il 2020 si tinge di rosso per la Ferrovia retica

treno su un viadotto
Uno dei tanti passaggi spettacolari della linea del cosiddetto 'trenino rosso'. Keystone / Arno Balzarini

La pandemia di coronavirus ha lasciato tracce profonde sui conti della Ferrovia retica, che chiude l'esercizio con una perdita di 6,9 milioni di franchi.

La compagnia ferroviaria grigionese gestisce direttamente o tramite affiliate alcune tra le tratte più spettacolari e più apprezzate dai turisti in Svizzera, tra cui in particolare quella che da Zermatt porta a Sankt Moritz (Glacier Express) o quella che da Coira conduce a Tirano, in Valtellina (Bernina Express).

La mancanza di ospiti stranieri è stata una delle ragioni che hanno inciso sul conto economico 2020. Per il Glacier Express, ad esempio, dopo un inizio con il botto – “l’anno è cominciato con il miglior mese di gennaio della storia”, si legge nel rapporto annuale – il servizio ha dovuto essere sospeso. Su questa linea alpina i turisti stranieri rappresentano circa l’80% dei passeggeri. Rispetto al 2019, è stato registrato un calo del 77% dei clienti.

Non è andata molto meglio al Bernina Express, una delle offerte turistiche svizzere più gettonate dagli italiani, che ha fatto segnare una diminuzione del numero di passeggeri-chilometro di quasi il 70%. Anche in questo caso la linea (di cui parte delle tratte sono iscritte al Patrimonio mondiale dell’Unesco) è stata sospesa per quasi tre mesi.

La Ferrovia retica ha così chiuso il 2020 con una perdita di 6,9 milioni di franchi, a fronte di un utile di 7,1 milioni nell’esercizio precedente.

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Senza gli aiuti relativi al Covid-19 di Confederazione e Cantone volti a sostenere il traffico regionale e i treni navetta, il rosso sarebbe stato di 19,9 milioni, si legge nel comunicato dell’azienda. I ricavi nel comparto viaggiatori sono scesi da 99 a 68 milioni di franchi, mentre i proventi legati alle automobili trasportate si sono contratti del 24%, riducendosi a 13 milioni.

Gli obiettivi finanziari sono stati raggiunti solo nelle divisioni trasporto merci e infrastrutture. Le forti perdite subite dalle società affiliate Glacier Express e Panoramic Gourmet hanno causato un elevato risultato negativo (pari a -4 milioni) nel comparto attività annesse.

Per reagire alla situazione e ridurre gli oneri, l’impresa ha proceduto a misure mirate, ha ridefinito le priorità degli investimenti e ha rinviato i lavori di manutenzione non legati alla sicurezza.

In risposta alle basse frequenze di viaggiatori registrate durante il lockdown della primavera 2020 è stato ridotto il numero di treni in circolazione. Su raccomandazione dell’Ufficio federale dei trasporti, la Ferrovia retica ha annunciato il lavoro ridotto fino al 20% in aprile. Da maggio alla fine dell’anno i dipendenti sono inoltre stati invitati a ridurre gli arretrati in materia di vacanze e straordinari.

Fondata nel 1889, la Ferrovia retica ha 1’500 dipendenti e gestisce una rete ferroviaria di 384 chilometri, un terzo dei quali sopra i 1’500 metri di altitudine. Vanta tratte spettacolari, come quella dell’Albula-Bernina, patrimonio mondiale dell’Unesco.

Un tempo i suoi binari raggiungevano anche il Ticino: l’impresa era infatti responsabile della tratta Bellinzona-Mesocco, aperta nel 1907, rilevata dalla Ferrovia retica nel 1942 e messa fuori esercizio rispettivamente nel 1972 (passeggeri) e nel 2003 (merci).

tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (Il Quotidiano del 14.4.2021) 

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