Rinviato a giudizio il controverso imam di Winterthur
Il discusso imam che lo scorso 21 ottobre aveva incitato a uccidere e a denunciare i musulmani non praticanti nel corso di una funzione nella moschea An'Nur di Winterthur (ZH), è stato rinviato a giudizio dalla procura di Zurigo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera/spal con RSI (TG dell'11.8.2017)
Contenuto esterno
Nell’atto depositato il 2 agosto dalle autorità inquirenti vengono chieste per il religioso etiope una pena detentiva di un anno e mezzo con la condizionale e l’espulsione dal Paese per un periodo di 15 anni.
L’imam, precisa una nota odierna del Ministero pubblico cantonale, avrebbe invitato i fedeli a ripudiare i musulmani che non pregavano nella comunità e, nel caso in cui avessero continuato a non frequentare il luogo di culto, di bruciare le loro case e persino a ucciderli.
Ma non si sarebbe limitato a queste deprecabili esternazioni: l’accusato su Facebook aveva anche pubblicato e messo a disposizione di terze persone brutali raffigurazioni di omicidi. Inoltre dagli accertamenti effettuati dagli inquirenti risulta che abbia lavorato per quattro settimane come imam senza avere i permessi necessari, violando quindi le norme federali sugli stranieri.
L’imam era stato arrestato lo scorso 2 novembre dopo un blitz della polizia all’interno della moschea e da allora è posto in detenzione preventiva. In seguito a questa operazione il luogo di culto nel quartiere Hegi era rimasto chiuso per una settimana. In quell’occasione altre tre persone erano state arrestate: due procedure sono state archiviate lo scorso 18 luglio mentre la terza è in fase di completamento.
Lo scorso febbraio inoltre erano stati arrestati dieci uomini tra i 17 e i 53 anni, accusati di aver picchiato il 22 novembre 2016 all’interno del luogo di culto due fedeli sospettati di aver trasmesso informazioni interne a un giornalista, che aveva poi riferito del sermone all’origine dell’arresto dell’imam etiope.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Moschea di Winterthur, dieci arresti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli arrestati – di età compresa tra 17 e 53 anni – avrebbero pesantemente picchiato, maltrattato e rinchiuso i due fedeli. Avrebbero inoltre minacciato questi ultimi e le rispettive famiglie. Il tutto in relazione all’articolo del 2 novembre 2016 in cui un giornalista riferisce di un sermone in cui l’imam della moschea di An’Nur avrebbe…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Due ragazzini di 15 e 16 anni di origine kosovara e residenti a Winterthur sono scomparsi. Il padre teme che si siano diretti in Siria per unirsi ai ribelli musulmani dello Stato Islamico. La polizia cantonale di Zurigo ritiene che, una volta giunti in aereo a Istanbul, i due studenti siano passati per Adana, città…
Jihadista alla sbarra, chiesti due anni con la condizionale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il pubblico ministero ha chiesto due anni di carcere con la condizionale, con un periodo di prova di tre, per il fondamentalista sotto processo davanti al Tribunale penale federale di Bellinzona con l’accusa d’aver voluto raggiungere le file dello Stato islamico. La detenzione è stata ritenuta eccessiva in quanto l’imputato ha dimostrato di voler collaborare…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La notizia, pubblicata domenica dal SonntagsBlick, è stata confermata all’agenzia telegrafica svizzera da un responsabile dell’associazione culturale, Atef Sahnoun. Negli ultimi anni la moschea An’Nur (in arabo ‘la luce’) è finita spesso sulle prime pagine dei giornali. Lo scorso 2 novembre la polizia aveva effettuato un blitz nel luogo di culto e arrestato un imam…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La moschea An ‘Nur di Winterthur deve chiudere entro la fine dell’anno. La società immobiliare proprietaria della struttura ha infatti deciso di non rinnovare il contratto di locazione. La notizia è stata anticipata dal Tages Anzeiger. Secondo Atef Sahnoun, già presidente dell’associazione An’Nur, la decisione è una conseguenza delle notizie “sensazionalistiche” riportate dai media a…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sabato il responsabile dei servizi segreti svizzeri ha confermato che sono 77 le persone partite dalla Svizzera per combattere nelle milizie dello stato islamico. Ebbene, molte di queste frequentavano la moschea di Winterthur, vista da più parti come un luogo di radicalizzazione. Secondo la SonntagsZeitung, tuttavia, il luogo di culto ha ora allontanato l’Imam Shaikh…
Winterthur, arrestato mente di una cellula islamista
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un 21enne di Ginevra è stato fermato lo scorso 8 giugno all’aeroporto di Zurigo, mentre rientrava dalla Turchia. Il giovane è sospettato di legami con il terrorismo islamico. Lo rivela la Tribune de Genève. Intervistato dal quotidiano romando, il portavoce del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) André Marty ha confermato la notizia, precisando anche che…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.