Expo chiude, l’albero della vita resta
Insieme alla struttura centrale, resteranno anche il Padiglione Italia e il Palazzo Expo. Tutto il resto verrà smantellato entro giugno del 2016
L’Albero della Vita, simbolo di Expo Milano 2015, resterà al suo posto anche dopo il 31 ottobre.
A darne l’annuncio stamani il commissario unico, Giuseppe Sala, accompagnato da Marco Balich, ideatore dell’opera, e da Paolo Franceschetti, presidente del consorzio Orgoglio Brescia realizzatore della struttura: “Piacerebbe anche a me – ha dichiarato Sala – visto l’enorme successo ottenuto, poter prolungare l’apertura di Expo. Ciò che però resterà, oltre a Padiglione Italia e all’omonimo Palazzo, sarà l’Albero della Vita”.
Dopo, quindi, un periodo di transizione dedicato allo smantellamento della maggior parte delle strutture attualmente esistenti, il tris annunciato dal numero uno di Expo rivivrà attraverso iniziative ora al vaglio degli addetti ai lavori. Gli accordi prevedono la chiusura del cantiere nel giugno 2016, ma per stessa ammissione di Sala la scadenza potrebbe essere anticipata, con l’operatività dell’area resa nuovamente funzionale a maggio.
Nonostante l’entusiasmo dei presenti, continuano però ad aleggiare i timori sul futuro del sito: l’idea di un campus universitario sposata da molti è ancora, appunto, un’idea, e anche il “fast-post” proposto dal governatore Maroni non ha ancora trovato concretezza. Con Balich e Franceschetti che assicurano sulla piena sostenibilità dei costi di manutenzione della strutturai, tocca ai soci di Arexpo, tra i quali ora figura anche il governo, evitare che l’icona più apprezzata di Expo resti una triste cattedrale nel deserto.
Alanews/Andrea Eusebio
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