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Filippo Grandi: “L’Europa ha bisogno dell’immigrazione per poter funzionare”

filippo grandi
L'alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati vorrebbe per lo stesso trattamento riservato agli emigrati e alle emigrate dell'Ucraina. © Keystone / Martial Trezzini

Secondo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, in Svizzera e in altri Paesi è necessario un cambiamento delle politiche migratorie.  

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, chiede un cambiamento delle politiche in materia di rifugiati, anche in Svizzera. Invece di sbarrare le frontiere, chiede di “trarre insegnamento dall’accoglienza degli ucraini”. 

“Il trattamento riservato agli ucraini è un esempio”, ha dichiarato in un’intervista pubblicata giovedì dai quotidiani La Liberté e Le Courrier. “Diversi Paesi hanno concesso loro una protezione temporanea in tempi record, compreso l’accesso alle scuole, al sistema sanitario, al mercato del lavoro”, ha detto. Grandi ha poi sottolineato il fatto che sia stata loro concessa la libertà di movimento, “fondamentale” per rifugiate e rifugiati, perché consente loro di andare dove hanno famiglia e comunità che li sostengono. Questo ha anche permesso di ridurre “la pressione sui Paesi ospitanti”. 

Trattare altri rifugiati in modo diverso è discriminazione, ha proseguito Grandi. “Solo perché qualcuno è più difficile da integrare non significa che non abbia il diritto di essere integrato. I diritti sono gli stessi per tutti”.  

Quote e visti 

Intervistato dai giornali in lingua tedesca del gruppo Tamedia, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite ha osservato che l’economia europea ha bisogno di “milioni di immigrati ogni anno per poter funzionare”. Questa immigrazione deve essere gestita, anche se si tratta di un compito non facile, ha continuato.  

“La discussione dovrebbe vertere sulle opportunità che possono essere offerte, come esempio il lavoro nell’agricoltura, nell’artigianato o nel settore dei servizi, dove peraltro le persone scarseggiano”, osserva. “E invece si discute su come mandarle via dal Paese.” 

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La discussione, secondo Grandi, dovrebbe svolgersi a livello di Unione Europea (UE), con quote e programmi di visti. “Naturalmente questo avrebbe un prezzo: in Italia, in particolare, molti immigrati clandestini lavorano in modo irregolare per salari bassi. I prezzi aumenterebbero incrementando i salari, ma si farebbe un po’ d’ordine. E il diritto d’asilo tornerebbe a essere accessibile a chi ne ha bisogno”. L’UE ha “la forza e i mezzi per gestire l’afflusso di migranti”, ha aggiunto. “Ma solo se tutti i Paesi lavorano insieme”. 

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