Fino a 300 franchi di multa a chi getta un mozzicone
Il Consiglio nazionale ha approvato mercoledì una revisione della legge sulla protezione dell'ambiente che vuole rafforzare l'economia circolare, introducendo anche multe generalizzate per chi si rende colpevole di abbandono di rifiuti nell'ambiente (littering).
Con 133 voti favorevoli, 42 contrari e 13 astenuti la Camera bassa del Parlamento elvetico ha adottato una revisione della legge sulla protezione dell’ambiente che, tra le varie misure, prevede anche multe fino a 300 franchi per chi abbandona rifiuti nell’ambiente, il cosiddetto “littering”.
Il progetto stabilisce che “chiunque getta o lascia in giro, intenzionalmente o per negligenza, piccole quantità di rifiuti” sarà punito con una multa fino a 300 franchi. L’unico partito a essersi opposto a questa misura (seppur con alcune eccezioni) è l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice). Secondo le e i rappresentanti del partito si tratta di un progetto “antiliberale e antisvizzero”. Per il deputato Michael Graber, il compito di educare spetta ai genitori e non allo Stato. Inoltre, “chi controllerà chi getta i rifiuti in campagna?”, si è chiesto Graber.
Con questa decisione il Nazionale fa dietrofront su un voto del 2016, quando, con 96 voci contro 86 e 5 astensioni i e le parlamentari non se la sentirono di multare chi si rendeva colpevole di abbandono di rifiuti nell’ambiente.
Obiettivo della revisione della legge
La revisione della legge sulla protezione dell’ambiente approvata dal Consiglio nazionale vuole rafforzare l’economia circolare. L’obiettivo è quello di e aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento ed evitare gli sprechi di risorse al fine di mitigare l’impatto dell’economia sull’ambiente, rendendola al contempo più efficiente. Un approccio globale che copre l’intero ciclo del prodotto: non solo la valorizzazione dei rifiuti, ma anche il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio.
Il littering, oltre a essere inquinante e antiestetico, rappresenta anche un problema per l’agricoltura poiché mette in pericolo la salute e la vita del bestiame che entra in contatto con i rifiuti abbandonati nella natura. Un fenomeno diffuso che ha spinto l’Unione svizzera dei contadini a lanciare nelle scorse settimane una campagna volta a sensibilizzare il pubblico su questo temaCollegamento esterno. Per farlo ha scelto un’immagine shock accompagnata dalla scritta “I rifiuti uccidono i nostri animali”.
A essere particolarmente pericolosi sono gli oggetti in alluminio, che vengono raccolti dai macchinari insieme al foraggio, triturati e che poi finiscono nel mangime delle bestie. Una volta ingeriti, possono causare gravi danni al sistema digestivo. Ferite interne che spesso risultano mortali per questi animali.
Non va inoltre trascurato l’aspetto economico: per raccogliere questi rifiuti abbandonati nelle zone rurali sono necessari tempo e risorse che agricoltrici e agricoltori non possono investire altrove.
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L’introduzione di una legge a livello federale permetterebbe inoltre di unificare le diverse regole in vigore nei vari cantoni e comuni: in alcune zone della Svizzera questo fenomeno non è punito, in altre sì, con multe che vanno dai 50 ai 300 franchi (Argovia, Berna, Friburgo, Grigioni, Losanna, Obvaldo, Soletta, Svitto, Uri, Zugo e Zurigo multano chi si rende colpevole di littering).
La Città di Ginevra, che ha anche lanciato una campagna che appella a rispettare il lavoro di chi si occupa di pulizia urbana, ha fatto sapere di aver inflitto 800 multe nel 2022 di un ammontare variabile tra i 100 e i 150 franchi per infrazione.
I costi del littering
Non ci sono studi recenti sui costi del littering in Svizzera: il più recente documento pubblicato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) risale al 2011. Allora risultava che in un anno Comuni e società di trasporti pubblici avevano speso circa 200 milioni di franchi per i lavori di pulizia. Costi che sono sicuramente aumentati negli ultimi anni: durante la pandemia, oltre ai già nominati contenitori monouso, l’abbandono di mascherine chirurgiche e guanti in plastica o lattice in natura e nei luoghi pubblici ha rappresentato un grande problema.
Consultando i dati di diversi Comuni e Cantoni, un dato risulta evidente: la maggioranza degli scarti che causano littering è composta dai mozziconi di sigarette. Nel canton Ticino, per esempio, un’indagine a campione svolta nel 2021 ha mostrato che la maggioranza dei rifiuti raccolti erano mozziconi di sigarette, seguiti da mascherine, plastiche varie e alluminio.
Nella Confederazione sono numerose le campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono di rifiuti nell’ambiente: si va dai clean-up day (giornate nel corso delle quali volontarie e volontari stacciano il territorio alla ricerca di rifiuti abbandonati da smaltire), alle giornate di sensibilizzazione organizzate nelle scuole, al No-Littering-Label. Quest’ultimo è un marchio che “premia città comuni e scuole che s’impegnano in modo attivo e con misure mirate contro il littering”, si legge sul sito no-littering.chCollegamento esterno.
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