Il coronavirus ha la meglio anche sul WEF di Davos
L'edizione 2021 del Forum economico mondiale di Davos non si terrà in gennaio come da tradizione, ma slitterà all'estate.
Dal 1971, anno della prima edizione, il Forum economico mondiale (WEF) era diventato un appuntamento imperdibile per il gotha politico ed economico del pianeta. Puntualmente tra fine gennaio e inizio febbraio, Davos si trasformava in un luogo di incontro privilegiato per i potenti di questo mondo. Solo nel 2002, l’anno successivo agli attentati dell’11 settembre, gli organizzatori del WEF per un altro palcoscenico: New York.
L’anno prossimo, invece, a fine gennaio nella località grigionese non vi sarà traccia di limousine, barriere di sicurezza, elicotteri, poliziotti e militari. A causa della pandemia di coronavirus, infatti, l’appuntamento è stato rinviato all’estate, a data non ancora nota.
“Disegnare un percorso comune”
“La decisione non è stata presa facilmente, poiché la necessità che i leader mondiali si riuniscano per disegnare un percorso comune di ripresa e dare forma al ‘Great Reset’ (grande ripristino) nell’era post-Covid è assai urgente”, afferma il direttore del WEF Adrian Monck, in un comunicato diffuso mercoledì. Ciò malgrado sono stati seguiti i consigli degli esperti, secondo i quali non era possibile tenere l’evento in modo sicuro.
Dal 26 al 29 gennaio, giorni in cui si sarebbe dovuto svolgere, il WEF organizzerà comunque dei “dialoghi di Davos”, nei quali i leader più importanti condivideranno le loro opinioni sullo stato della Terra.
Non si sa ancora per contro quando e dove è previsto l’incontro faro del WEF: l’unica indicazione è “inizio della prossima estate”, secondo le parole di Monck. “I dettagli relativi alle date e al luogo della nostra riunione annuale 2021 riprogrammata saranno comunicati non appena ci sarà assicurato che tutte le condizioni sono soddisfatte per garantire la salute e la sicurezza dei nostri partecipanti e della comunità ospitante”.
Intanto il Forum continua a coinvolgere i suoi partner in molteplici attività di collaborazione per affrontare le sfide globali, regionali e commerciali poste dal coronavirus. Da febbraio, quasi 1200 esponenti del mondo degli affari, dei governi e dalla cosiddetta società civile hanno aderito alla Piattaforma d’azione Covid. “In settembre il nostro summit sull’impatto dello sviluppo sostenibile metterà a fuoco i principi fondamentali del ‘Great Reset’, chiedendo a tutti noi come possiamo contribuire a un futuro più sostenibile e inclusivo”, conclude il direttore.
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 26.8.2020)
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