I ticinesi non dovranno più testarsi per andare in Italia
Dopo l'abrogazione dell'obbligo di sottomettersi a quarantena obbligatoria in entrata nel Paese, l'Italia si muove ora per togliere anche l'imposizione di presentare un test negativo al coronavirus, almeno per la popolazione a ridosso della frontiera.
«I cittadini svizzeri, residenti entro i 60 chilometri dal confine, potranno venire in Italia senza doversi sottoporre al tampone. È un risultato al quale ho lavorato molto e che finalmente dà il giusto respiro all’economia di frontiera. Ringrazio il Ministro della salute per la collaborazione dimostrata». A scriverlo è stato oggi il senatore della Repubblica varesino Alessandro Alfieri (Partito Democratico) su Facebook. Doveroso è però fare una precisazione rispetto a quanto scritto dal senatore: ossia i 60 chilometri, è stato chiarito in seguito, sono da calcolarsi partendo dal proprio luogo di residenza e non dal confine.
Esentati dall’obbligo di test saranno quindi i cittadini residenti nella zona di frontiera, a patto che entrino in Italia per non più di 24 ore. Per le vacanze, la misura rimane invece in vigore. Per ora non è tuttavia ancora chiaro da quando verrà effettivamente abrogato l’attuale obbligo di sottoporsi ad un test PCR oppure antigenico all’entrata in Italia: l’ordinanza cita però i tempi tecnici necessari per aggiornare il personale interessato, quindi si presume servano pochi giorni.
Il modulo di localizzazione resta
Per recarsi in Italia, continuerà invece ad essere necessaria la compilazione del formulario di localizzazione, ossia il cosiddetto «Passenger Locator Form»Collegamento esterno, disponibile sul sito del ministero italiano della Salute. Alfieri, lo ricordiamo, insieme ad altri senatori, ha fatto pressioni al Governo di Roma e al ministro della Salute Roberto Speranza affinché venissero previste deroghe per i cittadini della fascia di confine, così come accade già in Francia.
Tvsvizzera.it/Ma.Mi. con RSI (Telegiornale del 02.06.2021)
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