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Galleria del San Gottardo, probabile riapertura completa solo in estate

Maestranze al lavoro per ripristinare il tubo ovest
Maestranze al lavoro per ripristinare il tubo ovest © Keystone / Urs Flueeler

Si allungano i tempi per il ripristino integrale della trasversale ferroviaria sotto le Alpi danneggiata da un incidente in agosto.

Chi sperava in un imminente riapertura completa al traffico viaggiatori della galleria ferroviaria di base del San Gottardo, danneggiata in modo serio lo scorso 10 agosto dal deragliamento di un treno merci tedesco proveniente dall’Italia, dovrà pazientare ancora diversi mesi. Contrariamente alle previsioni, gli interventi di ripristino al tubo ovest sono più complessi e vasti di quanto pronosticato fino a poche settimane fa e l’attraversamento della trasversale alpina da parte dei convogli passeggeri, che oggi è consentito solo a pochi treni nel fine settimana, verrà differito di svariati mesi.

Le rivelazioni del “Nebelspalter”

Nei mesi scorsi si riteneva infatti di poter tornare alla normalità già all’inizio del prossimo anno, poche settimane dopo il cambio a dicembre dell’orario ferroviario, ma questa ottimistica previsione, secondo quanto ha rivelato il giornale satirico zurighese Nebelspalter, è stata confutata dalle ultime notizie di cui è venuto in possesso. La storica rivista conservatrice ha infatti riferito di una recente riunione della Commissione trasporti della Camera bassa a Berna (Consiglio Nazionale) in cui le e i rappresentanti delle Ferrovie federali svizzere – che hanno aggiornato il Parlamento sull’evoluzione degli interventi nella galleria, hanno comunicato il dilazionamento dei tempi del cantiere.

Per il momento le FFS intendono mantenere il massimo riserbo su questa vicenda che testimonia come il sistema, pur efficiente e tecnologicamente avanzato, dei trasporti in Svizzera non sia al riparo da eventi che ne dimostrano un’insita – e verosimilmente ineliminabile – fragilità. Ufficialmente non vengono avanzate date precise sulla riapertura completa della galleria, e si rinvia alla precedente comunicazione delle FFS in cui si accennava in modo vago ai “prossimi mesi”.

Primavera o estate?

Da parte loro fonti parlamentari indicano che le e gli ingegneri non hanno loro fornito una scadenza precisa in merito. In realtà è emerso che tra gli addetti e le addette ai lavori sembra trasparire una certa flessibilità nelle previsioni e, a seconda dell’evoluzione degli interventi nelle prossime settimane, non è escluso a priori che i lavori possano concludersi anche in primavera.

Questo significa comunque che i treni passeggeri dovranno continuare a transitare ancora per un po’ sulla vecchia e ripida linea di montagna, con tempi di percorrenza più lunghi, di almeno un’ora. Mentre il traffico merci, disponendo solo del tubo est, è comunque al limite delle sue capacità.

Ci si sta interrogando sui media sul reale stato della galleria di base del San Gottardo. Per diverse settimane tecnici e maestranze si sono occupati della rimozione del convoglio deragliato per un guasto a una ruota nella canna ovest. Solo dopo è stato finalmente possibile effettuare una stima dei danni e degli interventi necessari. Oltre agli 8 chilometri di binari e più di 20’000 traversine da sostituire, sono stati constatati danni ingenti anche alla soletta su cui poggiano le rotaie. Si dovrà quindi procedere a nuove gettate di cemento.

Intanto, dal 24 agosto, dopo due settimane di chiusura completa, i treni merci transitano di nuovo dal tubo tuttora agibile. I primi convogli passeggeri hanno iniziato a circolare, in misura assai ridotta e solo nel fine settimana, sempre nel traforo orientale, solo dal 29 settembre.

Traffico viaggiatori più complicato

Per ragioni di sicurezza, vista la presenza di un importante cantiere nel tubo parallelo, che costituirebbe un ostacolo in caso di un’eventuale evacuazione dei viaggiatori e delle viaggiatrici dalla galleria, la finestra a disposizione dei treni che svolgono questo tipo di servizio è estremamente ridotta (solo in certi orari il sabato e la domenica). In ogni caso anche il transito lungo la galleria est avviene a una velocità di 80 km/h, invece dei 200 km/h consentiti a regime.

Si tratta comunque di una situazione che complica le connessioni del canton Ticino con il resto del Paese. Oltre all’allungamento dei tempi di percorrenza dei treni, c’è sempre lo spettro di singoli incidenti o danni, come la crepa apertasi nella soletta lo scorso 10 settembre, alla vicina galleria autostradale, che rischiano di isolare temporaneamente il Ticino, con inevitabili ripercussioni negative in termini economici per il cantone sudalpino ma anche nei collegamenti nord-sud tra italia e Europa centrale.

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