Hacker fa sparire otto milioni da un conto di una banca luganese
Un'inchiesta è stata aperta dalla magistratura ticinese su una presunta truffa informatica milionaria ai danni di una società.
Un pirata informatico ha prosciugato un conto bancario detenuto in un istituto di credito luganese per un importo di otto milioni di franchi. Il capitale, dirottato verso istituti asiatici, è stato recuperato quasi completamente grazie al rapido intervento della società titolare della relazione bancaria.
Negli scorsi mesi l’hacker, secondo quanto ha appreso la RSI, ha eluso i dispositivi di sicurezza della banca, riuscendo a introdursi nel conto elettronico del cliente, dal quale ha inviato une decina di ordini di bonifico in pochi giorni per un importo che si aggira attorno agli otto milioni.
Operazioni finanziarie verso l’Asia apparentemente compatibili con l’attività della società, che proprio per questo motivo non hanno destato in un primo momento i sospetti da parte della banca.
I responsabili della società interessata hanno però prontamente reagito riuscendo a bloccare i fondi in collaborazione con i Paesi asiatici destinatari delle transazioni. Due milioni sono stati recuperati direttamente dalla banca luganese con una cosiddetta operazione di ristorno.
La Procura ticinese sta indagando per truffa e falsità in documenti e potrebbero esserci sviluppi a breve. Denunce penali sono state depositate anche nei paesi destinatari dei bonifici che l’hacker non è riuscito materialmente ad intascarsi.
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