I caccia militari potrebbero prendere il volo in autostrada
Esercitazioni di questo tipo erano già state fatte durante la Guerra fredda, l'ultima volta nel 1991 sulla A2 a Lodrino.
Le forze armate starebbero pianificando per l’estate un’esercitazione con caccia militari sull’autostrada A1 tra Berna e Losanna.
Una chiusura dell’arteria a tale scopo è di competenza del Consiglio federale, che avrebbe incaricato l’amministrazione federale di studiare la questione.
Esercitazioni di questo tipo non sono una novità assoluta per la Svizzera: finora, durante la Guerra fredda, ve ne sono state dieci, l’ultima volta sulla A2 a Lodrino nel 1991.
Contattato da Keystone-ATS, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) non ha confermato un’informazione odierna del Blick. Stando alle ricerche del quotidiano zurighese, l’esercitazione è prevista nelle immediate vicinanze dell’aerodromo militare di Payerne (VD), dove l’A1 alla fine degli anni Novanta era stata costruita parallelamente alla pista e collegata all’hangar principale.
Chiusura temporanea delle arterie autostradali
Il Consiglio federale si appresterebbe a esaminare la questione questo mese. Secondo la Legge federale sulla circolazione stradale, per la chiusura totale di un’autostrada è necessaria una decisione del Governo, decisione che attualmente sarebbe in fase di preparazione all’interno dell’amministrazione.
“La chiusura per pressoché un intero giorno dell’autostrada A1, necessaria per l’esercitazione, probabilmente attualmente provocherebbe un vero e proprio caos del traffico”, commenta l’Ufficio federale delle strade (ASTRA) sul suo sito web.
Secondo il quotidiano zurighese, per la gerarchia militare, il ritorno in auge dell’utilizzazione di tratti di autostrada come aerodromi provvisori si spiega con il mutato contesto di sicurezza internazionale, in particolare in merito al conflitto in Ucraina.
La strategia era stata annunciata lo scorso mese di marzo dal comandante delle Forze aeree Peter Merz, che aveva fatto esplicito riferimento all’aggressione russa. Il divisionario aveva illustrato l’interesse strategico di moltiplicare le superfici da destinare al decollo e atterraggio di jet, ma anche di droni. In caso di guerra, le piste degli aerodromi militari sarebbero infatti obiettivi facilmente bombardabili.
Il generale a due stelle aveva indicato che l’esercito era alla ricerca in tutto il Paese di installazioni che potessero essere riconvertite in campi d’aviazione militari temporanei entro un breve periodo di tempo. L’ubicazione degli aerodromi sostitutivi non è stata comunicata e verrebbe attivata solo in caso di necessità di difesa. Dal punto di vista strutturale, dovrebbero essere apportate solo minime modifiche temporanee. Oltre alla ricerca di piste sui tratti autostradali, potrebbero essere temporaneamente riattivati anche i vecchi campi d’aviazione militari, aveva indicato l’alto ufficiale, oggi 56enne.
All’epoca, il DDPS ha minimizzato la rilevanza del progetto, confermando comunque l’interesse di disporre di un’infrastruttura decentralizzata al servizio della difesa aerea. Aveva assicurato “che nel prossimo futuro non si svolgeranno esercitazioni delle forze aeree su tratti autostradali”.
Le esperienze precedenti
Alla fine degli anni Cinquanta, le Camere federali approvarono la realizzazione di venti campi d’aviazione militari e diverse piste di fortuna sulle autostrade, sulle quali gli aerei da combattimento avrebbero potuto decollare e atterrare. Le autostrade furono costruite esattamente in rettilineo per tratti di circa due chilometri e dotate di guardrail centrali facilmente rimovibili. Si rinunciò anche al verde tra le carreggiate.
I tratti autostradali si trovavano a Lodrino, Alpnach (OW), Flums (SG), Münsingen (BE), Oensingen (SO), Payerne (VD) e Sion (VS). Durante le esercitazioni, queste carreggiate potevano diventare aerodromi in meno di sei ore. Due ore dopo il decollo dell’ultimo aereo l’autostrada poteva essere riaperta.
Questa procedura – chiamata “Meccano” in termini militari – è qualcosa che le forze armate devono imparare di nuovo, aveva sottolineato Merz. A questo scopo è prevista la creazione di unità mobili di aviazione in grado di trasformare un’autostrada in una pista di decollo e atterraggio, di farla funzionare e di sorvegliarla. L’ultima esercitazione operativa si è svolta nel 1991 in Ticino. Queste operazioni avevano suscitato ampio interesse non solo in Svizzera, ma anche all’estero. Oggi le caratteristiche tipiche dei campi d’aviazione sostitutivi delle autostrade, come i guardrail facilmente rimovibili in cavi d’acciaio, sono in gran parte scomparse perché non più contemplate dalla riforma delle forze armate di 30 anni fa, Esercito 95.
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