I conti 2022 della Confederazione chiudono in rosso
Le prospettive finanziarie dello Stato non sono rosee: il Governo ha annunciato mercoledì un deficit di 4,6 miliardi di franchi. Ciò che più preoccupa è il disavanzo strutturale, pari a 1,6 miliardi.
Dopo il 2020 e il 2021, la Confederazione chiuderà in rosso anche il 2022: il deficit di finanziamento ammonterà a 4,3 miliardi di franchi.0
Le entrate ordinarie sono di circa 1,9 miliardi di franchi inferiori a quelle stimate. Soprattutto gli introiti derivanti dall’imposta preventiva sono stati nettamente inferiori a quelli immaginati (-3,2 mia), ha dichiarato in una conferenza stampa a Berna la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter.
Inoltre, per la prima volta dal 2005 il bilancio ordinario della Confederazione ha chiuso con un disavanzo più elevato di quello ammesso dalla situazione congiunturale. Il deficit strutturale ammonta infatti a quasi 1,6 miliardi.
Il freno all’indebitamento, che è essenziale anche negli anni di crisi, consentirebbe un deficit congiunturale di 0,3 miliardi di franchi. Di conseguenza, gran parte di esso è di natura strutturale (-1,6 mia), ha aggiunto la ministra delle finanze, precisando che finanze solide e sane sono essenziali per superare le conseguenze di crisi come la pandemia e la guerra in Ucraina.
+ Se volete saperne di più sul freno all’indebitamento, un meccanismo che ha permesso alla Svizzera di avere un rapporto tra debito pubblico e PIL molto contenuto.
Bilancio straordinario
Per quanto riguarda le spese straordinarie, si sono in particolare registrate uscite di 4 miliardi di franchi destinate rispettivamente alle misure per attenuare le conseguenze della crisi del coronavirus (3,3 mia.) e per accogliere le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (0,7 mia.), a fronte di entrate pari a 1,6 miliardi di franchi.
Queste ultime sono state realizzate principalmente grazie alla distribuzione dell’utile conseguito dalla Banca nazionale svizzera nell’esercizio 2021 (2,0 mia., di cui 1,3 mia. a titolo straordinario).
Taglio del 2% delle spese
Il preventivo 2024 dovrà essere rielaborato. Misure di risparmio sono inevitabili e sono già previste. Consentiranno di stabilire un budget conforme al freno all’indebitamento, ha rilevato ancora Karin Keller-Sutter.
Talune sono già state prese in gennaio: il contributo obbligatorio della Svizzera al programma di ricerca Orizzonte Europa non sarà più iscritto a bilancio. Le spese dell’esercito saranno sì aumentate ma più lentamente del previsto. Le importazioni di vetture elettriche saranno d’ora in poi tassate alla stessa stregua delle altre. E le spese in materia di migrazione per accogliere i rifugiati ucraini saranno contabilizzate nel budget straordinario nel 2024, ha annunciato Keller-Sutter.
Per coprire il rimanente deficit di finanziamento, ossia circa 500 milioni di franchi, il Consiglio federale ha deciso di operare tagli lineari del 2% sulle spese “scarsamente vincolate”, che comprendono pure i costi per il personale. La cooperazione internazionale, la cultura, l’agricoltura, il trasporto regionale dei viaggiatori, l’ambiente e la promozione economica sono segnatamente interessate dai tagli.
Risparmiare dappertutto
Il Consiglio federale ha fissato obiettivi di risparmio a tutti i dipartimenti federali e pure alla Cancelleria. Questi ultimi dovranno definire delle misure concrete, ha spiegato la ministra delle finanze.
I deficit strutturali resteranno elevati nel 2025 e negli anni seguenti, prevede il governo. Altre misure dovranno quindi essere prese per le spese “fortemente vincolanti” e saranno annunciate nelle prossime settimane. Di certo, si sa che il Governo si è prefissato di sgravare di 600 milioni all’anno, fino a un massimo di 1 miliardo, i piani finanziari dal 2025.
Insomma, le prospettive finanziarie della Confederazione per gli anni a venire sono a tinte più che fosche.
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