I record climatici crollano mentre la Svizzera è in preda a un’ondata di calore
La canicola che imperversa in questa fine di estate continua a colpire l'Europa continentale, ciò che suscita preoccupazioni per i 1'400 ghiacciai in Svizzera.
La Svizzera e le sue montagne sono spesso considerate un luogo ideale per sfuggire al caldo estivo. Ma in questo periodo d’agosto una zona di alta pressione in Europa, centrata sulle Alpi e accompagnata da aria calda proveniente dall’Europa sud-occidentale e dal Nord Africa, ha creato una cupola di calore che sta spingendo le temperature a livelli record o quasi.
Le stazioni meteorologiche svizzere hanno registrato nuove temperature massime per la seconda metà di agosto, ma i primati sono stati stabiliti anche sopra le nostre teste.
Lunedì il servizio meteorologico svizzero MeteoSvizzera ha comunicatoCollegamento esterno che l’isoterma di zero gradi è stato misurata a 5’298 metri di altitudine, oltre 100 metri in più rispetto al precedente primato stabilito nel luglio dello scorso anno.
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Cos’è il limite di zero gradi e perché è importante?
L’isoterma di zero gradi, che indica l’altitudine a partire dalla quale la temperatura è inferiore agli 0°C,è un indicatore meteorologico fondamentale, soprattutto nelle regioni montane, perché influisce “sullo sviluppo della vegetazione, sul limite delle nevicate e sul ciclo dell’acqua, con ripercussioni decisive sugli habitat degli esseri umani, degli animali e delle piante”, ha spiegato MeteoSvizzera.
Negli ultimi decenni i cambiamenti climatici indotti dalle attività umane hanno fatto sì che questo valore si sia “alzato in modo significativo in tutte le stagioni”, ha rilevato MeteoSvizzera, sottolineando che i record successivi dell’indicatore sono stati stabiliti tutti negli ultimi 10 anni.
Perché i glaciologi svizzeri sono preoccupati per questo nuovo record di zero gradi?
Secondo chi si occupa di glaciologia, il nuovo record di zero gradi in quota è un segnale inquietante. Matthias Huss, responsabile della rete di monitoraggio dei ghiacciai svizzeri (GLAMOS), lo ha definito un “cambio di regime” e “un altro colpo per i ghiacciai”, già messi a dura prova all’inizio dell’anno.
“È evidente che i ghiacciai si stanno sciogliendo ancora più rapidamente con questo caldo in alta quota”, ha dichiarato alla radio pubblica svizzera RTS. “I ghiacciai erano già in pessime condizioni rispetto agli altri anni. C’era già stato un forte scioglimento in giugno e luglio, e ora questo caldo sta aumentando la perdita”.
L’anno scorso, i ghiacciai alpini hanno battuto i record di scioglimento a causa di una combinazione di scarsa copertura nevosa invernale, dell’arrivo di polvere sahariana a marzo e delle ondate di calore tra maggio e inizio settembre. I ghiacciai svizzeri hanno perso circa il 6% del loro volume tra il 2021 e il 2022. In passato, erano definiti “estremi” gli anni con una perdita di volume del 2%.
“Con un’isoterma di zero gradi ben al di sopra dei 5’000 metri, tutti i ghiacciai delle Alpi sono esposti alla fusione, fino alle quote più alte”, ha dichiarato all’Associated Press Daniel Farinotti, glaciologo presso il Politecnico federale di Zurigo. “Questi eventi sono rari e dannosi per la salute dei ghiacciai, che vivono grazie alla neve accumulata ad alta quota”
“Se queste condizioni persistono a lungo termine, i ghiacciai sono destinati a scomparire in modo irreversibile”, ha aggiunto.
Huss è altrettanto pessimista sullo scenario a lungo termine se questa tendenza dovesse persistere.
“Tra 50 anni, quando non avremo più ghiacciai, uno scenario piuttosto probabile, avremo molta meno acqua, soprattutto in periodi caldi come questo. E questo sarà un problema per l’approvvigionamento idrico nelle pianure e per l’irrigazione, ma anche per gli ecosistemi e l’energia idroelettrica”, ha spiegato.
Quali altri record di temperatura sono stati battuti?
Dopo un’estate relativamente fresca e umida, nell’ultima settimana la Svizzera ha sperimentato un caldo torrido e notti tropicali. Le temperature sono salite a 33-35°C in molte parti del Paese.
“Questo episodio di caldo estremo, che si verifica negli ultimi dieci giorni di agosto, non ha precedenti in Svizzera”, ha dichiarato lunedì alla RTS Frédéric Glassey, direttore di MeteoNews.
Durante l’ultimo fine settimana sono stati stabiliti nuovi record di temperatura massima per la seconda metà di agosto nelle stazioni meteorologiche di tutta la Svizzera.
Yann Roulet gestisce il rifugio più alto della Svizzera, il Mönchsjochhütte, non lontano dalla vetta dello Jungfraujoch nelle Alpi Bernesi.
“Ho sperimentato temperature elevate quassù in estate, ma è da domenica che le temperature sono estreme. Sembra di essere a valle e non a 3’657 metri di altitudine. Andiamo tutti in giro in maglietta”, ha dichiarato lunedì al quotidiano Tages-Anzeiger.
Sulla Marmolada registrati 14°C
Una situazione comune a tutte le Alpi. Sulla Marmolada, a Punta Penia, a 3’343 metri, il termometro ha fatto segnare 14°C. Sul Monte Rosa, la misurazione al rifugio Capanna Margherita, a 4’554 metri di altitudine, ha fatto segnare 9,2°C, sfiorando il record di 9,7°C di quattro anni fa.
Alla Marmolada si temono scenari come quello di un anno fa. “Si sente l’acqua scorrere sotto il ghiacciaio. È un rumore inquietante. Proprio come l’anno scorso quando ci fu la tragedia [che costò la vita a 11 alpinisti, ndr]”, ha dichiarato a MediasetCollegamento esterno Carlo Budel, storico gerente della Capanna Punta Penia.
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Tre incidenti mortali in Svizzera
In Svizzera, negli ultimi giorni tre alpinisti hanno trovato la morte nelle Alpi e a Grindelwald due persone sono disperse da lunedì.
A Saas-Fee, in Vallese, domenica un gruppo di tre escursionisti è stato travolto da una massa di ghiaccio e neve. Per uno di loro non c’è stato nulla da fare. Sul Bietschorn, nel Canton, Berna, parte di una parete di roccia si è distaccata e due persone che lo stavano scalando il Bietschorn sono state travolte. Una di loro è precipitata nel vuoto. Un terzo incidente mortale per cause ancora da chiarire è stato segnalato sul Weissmies.
Secondo Matthias Huss, non è possibile affermare con certezza che questi incidenti siano dovuti al caldo. Per quanto concerne i ghiacciai, i cedimenti sono processi complessi e non si verificano solo quando le temperature sono elevate. “Non possiamo parlare di un aumento sistematico dei cedimenti dei ghiacciai legato ai cambiamenti climatici”, ha sottolineato il ricercatore. Tuttavia, le alte temperature, combinate con altri fattori, possono portare a cambiamenti più rapidi e maggiori sulla superficie del ghiaccio.
Per contro, il rischio di cadere nei crepacci è probabilmente aumentato. Secondo gli esperti e le esperte, le temperature più elevate e lo scioglimento del nevato stanno portando all’apertura di crepacci sempre più grandi. Per chi fa alpinismo, queste fenditure diventano un pericolo insidioso quando sono coperte solo da un sottile strato di neve. Con lo scioglimento del permafrost, inoltre, le persone appassionate di scalata devono fare sempre più attenzione alla caduta di massi.
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