Le norme sul testamento biologico sono approdate alla Camera dei deputati dove oggi si è svolta, in un’aula semideserta, la discussione generale con 17 interventi in 4 ore.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 13.03.2017)
Contenuto esterno
Il testo presentato dalla parlamentare Donata Lenzi (Pd), che si propone di regolamentare il problema del fine vita, ha incontrato le opposizioni di centrodestra e Lega dai cui banchi sono state avanzate richieste di rinvio e questioni pregiudiziali.
Il disegno di legge consente ai maggiorenni di lasciare indicazioni scritte sui trattamenti sanitari (Dichiarazioni anticipate di trattamento), in particolare riguardo alla nutrizione e l’idratazione artificiale.
Il punto centrale del progetto legislativo riguarda la possibilità per il medico, in accordo con il fiduciario nominato dal dichiarante, di contravvenire alle disposizioni scritte solo in presenza di “nuove terapie” non previste a suo tempo che possano “assicurale possibilità di miglioramento delle condizioni di vita”.
Per i sostenitori della proposta c’è però il rischio concreto di un rinvio della legge alla prossima legislatura nella quale, a seconda della futura composizione del parlamento, potrebbe venire affossata definitivamente. Da sottolineare che il biotestamento vuole principalmente evitare l’accanimento terapeutico e non va confuso con il suicidio assistito, consentito in Svizzera, o con l’eutanasia (attiva).
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Dj Fabo ha scelto la Svizzera per morire
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Lo Stato obbliga a emigrare” per poterci “liberare da una tortura insopportabile e infinita”. Così si è espresso Fabiano Antoniani, noto come DJ Fabo, cieco e tetraplegico in seguito ad un incidente d’auto tre anni fa. In Svizzera c’erano la mamma, la fidanzata e alcuni amici. I suoi cari, si è appreso, lo hanno raggiunto…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel pomeriggio è stato infatti emanato un decreto di sospensione che si traduce nell’impossibilità temporanea di svolgere questa discussa pratica nella cittadina di confine. Ma per la società protagonista del contestato episodio, la LLexit che aveva già vanamente provato ad insediarsi sotto altra denominazione sociale a Melano, le autorità comunali non intendono rilasciare autorizzazioni nemmeno…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ha suscitato clamore il caso di Fabiano Antoniani, quarantenne milanese morto lunedì a Zurigo, dove ha scelto di ricorrere al suicidio assistito tre anni dopo un incidente che lo ha lasciato cieco e tetraplegico. Fabo -così era conosciuto quando lavorava come dj- ha reso pubblico il suo gesto perché lottava per l’approvazione in Italia di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le autorità comunali stanno indagando sull’episodio oggetto di un’interrogazione secondo la quale in uno stabile in zona residenziale opererebbe la Liberty Life, società che precedentemente ha tentato di insediarsi a Melano non ottenendo però l’avallo del governo ticinese. La titolare del contratto di locazione dell’ex lavanderia in cui si sarebbe verificato almeno un suicidio assistito…
Negato il suicidio assistito, l’uomo si toglie la vita
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ritorniamo al caso dei fratelli ginevrini che lo scorso ottobre sono ricorsi alla giustizia per impedire al fratello maggiore, un 82enne non affetto da patologie mortali, di ricorrere all’organizzazione di assistenza al suicidio Exit. La procedura è stata interrotta e la vicenda è finita in tribunale, ma oggi è arrivata la notizia che l’uomo si…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La giustizia ginevrina ha bloccato il suicidio assistito di un 83enne, che si era rivolto a Exit. Il motivo è la denuncia presentata dai due fratelli dell’uomo contro l’associazione, per la prima volta chiamata a difendersi in tribunale. Secondo i familiari, il loro caro non è in fin di vita e non soffre di nessuna…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una controversia questa, non nuova. L’ultimo caso è quello dei fratelli Mermod, ginevrini. Claude Mermod e suo fratello, in ottobre, hanno portato EXIT in tribunale a Ginevra per impedire che Olivier, un terzo fratello 82enne, scegliesse di morire con l’accompagnamento offerto dall’associazione pur non essendo affetto da mali incurabili. Tre mesi di tempo per giungere a una decisione.…
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera sempre più persone ricorrono al suicidio assistito. Nel 2014 sono state 742, un quarto in più rispetto all’anno precedente. L’evoluzione si può spiegare con il progressivo invecchiamento della popolazione. Coloro che decidono di affidarsi ad associazioni che praticano il suicidio assistito, come EXIT, superano nella grande maggioranza dei casi i 75 anni e…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.