Il padiglione del Belgio a Expo si affaccia sul Decumano ed è facilmente riconoscibile grazie alla pala eolica che alimenta la struttura assieme ai pannelli fotovoltaici della copertura.
Una pergola semicoperta e decorata di messaggi di benvenuto accoglie il visitatore nel sito, che si apre con uno spazio dedicato alle tre regioni del piccolo stato federale: Bruxelles, Fiandre e Vallonia.
Cioccolato e tecnologia
Qui è possibile scoprire le peculiarità alimentari del territorio e assistere a dimostrazioni dal vivo dei maestri del cioccolato, che offrono agli spettatori assaggi delle loro creazioni.
Vero cuore del padiglione è però la cantina, accessibile grazie ad una rampa del futuro che mette in risalto la sfida alimentare a cui tutti i Paesi saranno chiamati. Il seminterrato, infatti, espone le ultime e più importanti novità tecnologiche, mettendo in pratica esperimenti di produzione alternativa poco conosciuti al pubblico. Ne è un esempio l’acquaponica, composta da un acquario e da un piccolo mulino. Qui i rifiuti prodotti dai pesci servono da concime naturale per la verdura coltivata, mentre le stesse piante depurano e filtrano l’acqua, permettendo ai pesci di continuare a nuotare senza intossicarsi.
La casa della birra
Una scala di vetro, sovrastata da una struttura che ricorda un filamento di DNA, riporta gradualmente il visitatore in superficie raggiungendo il punto centrale del padiglione: l’atrio. Si tratta di una vera e propria zona relax dove è possibile, grazie al bar e al ristorante, assaporare le specialità culinarie tipiche del Belgio. Una piazza esterna completa lo spazio espositivo, con i visitatori che possono rilassarsi all’aria aperta gustando le tradizionali patatine fritte belghe e trovare un’ampia scelta di birre. Il punto debole della ristorazione è la cauzione imposta sui bicchieri della birra che rallenta non poco il servizio bar. Un piccolo difetto per uno dei padiglioni più interessanti di questa Expo.
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