Il Parlamento è contrario al pensionamento a 66 anni
La fine dell'attività lavorativa sarà ritardata in Svizzera?
Keystone / Xavier Gehrig
L’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni non è condiviso dai parlamentari federali, che hanno bocciato la proposta lanciata dai giovani liberali radicali.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Dopo la bocciatura decretata lo scorso mese di marzo dalla Camera alta, l’iniziativa popolare, denominata “Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)”, non ha trovato sufficienti consensi anche dal Consiglio Nazionale, che martedì l’ha affossata con 133 voti contro 40 (e 16 astensioni).
Non hanno avuto migliore fortuna i progetti alternativi che sono stati proposti in aula. La decisione definitiva sarà comunque affidata alle urne.
Se l’esito finale è stato chiaro, l’iter parlamentare si è rivelato particolarmente tortuoso. La settimana scorsa la Camera bassa aveva deciso di stretta misura, con il sostegno dei liberali radicali (PLR), democentristi (UDC) e verdi liberali (PVL), di rispedire il dossier in commissione con il preciso mandato di preparare un controprogetto indiretto Collegamento esternoal testo in votazione popolare.
Quest’ultimo avrebbe dovuto prevedere l’introduzione di un freno all’indebitamento del primo pilastro (AVS), vale a dire la parte delle pensioni erogata dall’istituto pubblico federale (cui si aggiunge la previdenza privata).
Lunedì però la Commissione della sicurezza sociale del Consiglio nazionale (CSSS-N) ha deciso di non presentare al plenum un controprogetto. Il PLR, secondo cui quanto stabilito dalla commissione parlamentare era solo una manovra dilatatoria in vista delle elezioni federali, ha presentato una nuova richiesta di rinvio che è stata però sonoramente bocciata.
Non ha avuto miglior sorte il controprogetto elaborato dalla minoranza della commissione che, come l’iniziativa popolare, prevedeva un aumento automatico dell’età pensionabile in caso di difficoltà finanziarie dell’AVS.
Nel suo brevissimo intervento, il consigliere federale Alain Berset ha ricordato come il Parlamento abbia già dato mandato all’esecutivo di elaborare entro fine 2026 una nuova riforma dell’AVS e che incombe invece la revisione della previdenza professionale (privata), di cui si occuperanno l’anno prossimo le Camere federali.
La proposta lanciata dai giovani liberali prevede che l’età di pensionamento – attualmente fissata a 65 anni per tutti dopo la riforma AVS 21 adottata dal popolo nel settembre 2022 – dovrebbe venir innalzata progressivamente di due mesi all’anno, fino ad arrivare ai 66 anni nel 2032.
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