Il pensionato che archivia i casi di morti sul lavoro, per non dimenticare
Il numero ufficiale di morti bianche in Italia ha oltrepassato il migliaio negli ultimi dieci mesi, ma si teme che quelle complessive siano almeno il 30% in più.
Le morti sul lavoro, o morti bianche sono un dramma che colpisce molti Paesi, tra cui l’Italia. Tragedie che avvengono soprattutto sui cantieri e che fanno registrare numeri impressionanti. Solo negli ultimi dieci mesi, le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro, sono state oltre mille. Ma il loro numero complessivo – si stima – potrebbe essere molto più alto.
Più lavoro, più incidenti
L’economia italiana corre più che negli altri Paesi europei, il settore edile traina la ripresa, +15% quest’anno, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e le agevolazioni fiscali disposte dal governo. Un rapido aumento di lavoro che ha fatto crescere anche gli infortuni e le morti nei cantieri. Oltre mille persone hanno perso la vita sul lavoro da gennaio a ottobre di quest’anno, e c’è chi denuncia che le morti bianche sono molte di più.
Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione, da quattordici anni registra le notizie delle morti sul lavoro che trova, sui giornali, sul web. I dati superano puntualmente le stime ufficiali, fino al 30% in più, includendo i lavoratori in nero che nessuno denuncia. Il suo e altri interventi nel reportage di Enrico Marra.
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