Beltraminelli: l’incidente diplomatico con l’Italia è rientrato
“L‘incidente diplomatico è rientrato, i rapporti tra Ticino e Italia sono e restano ottimi”. Lo ha detto al termine della visita di due giorni a Roma il presidente del governo ticinese Paolo Beltraminelli, evocando l’infelice frase del collega Norman Gobbi che, riguardo all’inchiesta che ha coinvolto l’Ufficio cantonale della migrazione, aveva testualmente detto in un’intervista al Tages Anzeiger che “è stato un errore assumere un italiano”.
“Bisognava chiarire questa questione – ha precisato Paolo Beltraminelli – prima di affrontare le discussioni in agenda”. Ed è stato “positivo che si sia parlato a lungo negli incontri ad alto livello” con il sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto della Vedova e con il capo negoziatore per le questioni fiscali del Ministero delle finanze Vieri Ceriani.
In quest’ottica “sono stati fatti passi in avanti” sulla nuova imposizione dei frontalieri, in merito alla quale l’accordo tecnico tra le delegazioni dei due paesi è stato raggiunto nel dicembre del 2015, ma restano alcuni nodi politici. “Le bocce non sono ancora ferme”, ammette il presidente del Consiglio di Stato ticinese: “Riguardo alla legge di applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa in termini conformi alla libera circolazione non sono ancora scaduti i termini per la proponibilità del referendum e la recente bocciatura alle urne della Riforma III dell’imposizione delle imprese non è stata vista con favore oltre confine”.
Vi è poi la vertenza sul casellario giudiziale, richiesto solo dal Canton Ticino per i permessi di soggiorno B e per i lavoratori frontalieri. “Abbiamo spiegato che stiamo cercando una soluzione compatibile con la libera circolazione – ha osservato Paolo Beltraminelli – e che ci vuole un po’ di pazienza su questo tema”. Solo 5 mesi fa i ticinesi hanno votato per l’iniziativa “Prima i nostri” e un governo deve tenere conto del parere espresso dai suoi cittadini, ha aggiunto il responsabile del Dipartimento sanità e socialità, ma su questa proposta “la posizione dell’esecutivo cantonale non era quella degli iniziativisti, ci vuole del tempo”.
Ma quando si potrà giungere alla firma da parte dei rispettivi governi dell’accordo che era prevista entro l’estate dell’anno passato? “Difficile fare delle previsioni, dipende anche dall’evoluzione della situazione in Italia – risponde Paolo Beltraminelli. – Si parla continuamente di elezioni anticipate e il Governo Gentiloni potrebbe durare poco”.
Non ci sono state rimostranze da parte italiana riguardo all’albo degli artigiani, introdotto in Ticino per arginare l’afflusso di padroncini da oltre confine? “Se ne è discusso solo marginalmente”, ha specificato il presidente ticinese. “Il problema è avvertito molto di più in Svizzera rispetto all’Italia” in relazione alla legge federale sul mercato interno. In fin dei conti “un’impresa italiana si trova a dover pagare le stesse tasse di iscrizione che gravano sui concorrenti elvetici che operano sul mercato ticinese”.
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