Il transito merci è più sostenibile, ma ancora non basta
Nel biennio 2019-2021, anche grazie all'apertura della galleria di base del Monte Ceneri e al corridoio di 4 metri sull’asse del San Gottardo, il traffico merci su rotaia ha raggiunto la quota più elevata degli ultimi 25 anni. Gli autocarri transitati su strade sono diminuiti a meno di 900 mila all’anno, mancando – nonostante il miglioramento – l’obiettivo di 650 mila.
Il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia ha segnato progressi negli ultimi anni, ma non abbastanza. Per questo, il Consiglio federale intende incoraggiare questa tendenza con modifiche alla tassa sul traffico pesante (TTPCP) e prorogando il sostegno all’autostrada viaggiante (Rola, acronimo del tedesco Rollende Autobahn).
Negli ultimi due anni, spiega una nota Collegamento esternoodierna del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazioni (DATEC), il trasferimento del traffico merci transalpino dalla strada alla rotaia ha raggiunto la quota più elevata da 25 anni in qua, mentre i transiti di camion sono diminuiti a circa 900 mila l’anno. Tuttavia, come sottolinea il rapporto sul trasferimento adottato ieri del governo, l’obiettivo legale dei 650 mila transiti non è ancora stato raggiunto.
Altri sviluppi
Il futuro del trasporto delle merci è sotteraneo
Per questo motivo, gli strumenti utilizzati – le nuove trasversali alpine (gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri), la TTPCP e la riforma delle ferrovie – vanno potenziati.
Tassa sul traffico pesante
Finora la TTPCP, basata sulle norme EURO sui gas di scarico allo scopo di ridurre l’inquinamento, ha contribuito al progressivo ammodernamento degli autocarri.
Le autorità elvetiche stanno intanto vagliando una partecipazione all’European Registers of Road Transport Undertakings (ERRU), un sistema elettronico che consente lo scambio di informazioni sulle imprese di trasporto per il rispetto delle norme sulla circolazione stradale.
Lo asserisce il Consiglio federale in una risposta, pubblicata oggi, a un’interpellanza del consigliere nazionale socialista Bruno Storni. L’ERRU, in vigore dal gennaio di quest’anno, permette di registrare violazioni delle norme sui tempi di guida, tachigrafi, tempi di lavoro, limiti di velocità, peso e dimensioni, controlli tecnici, nonché al trasporto di merci pericolose su strada o di animali, scrive Storni. Si tratta in ultima analisi di un sistema che permette, a detta del deputato, di accrescere la sicurezza sulle strade e ridurre la concorrenza sleale sanzionando le imprese che superano un certo numero di infrazioni, fino ad arrivare alla perdita della licenza.
La partecipazione della Svizzera all’EERU è stata discussa con l’Unione europea nel Comitato misto dei trasporti terresti, risponde dal canto suo l’esecutivo. Berna sta vagliando una partecipazione nell’ambito del Pacchetto mobilità UE. Il governo riconosce che uno scambio di dati sarebbe vantaggioso sia per la Svizzera che per l’UE, con effetti positivi sulla sicurezza stradale per tutti i Paesi coinvolti. Un’eventuale partecipazione della Svizzera all’ERRU, verrebbe inserita nell’Accordo sui trasporti terrestri tra Berna e Bruxelles del 1999, sottolinea il Consiglio federale.
Il governo intende ora riorientare gradualmente questa tassa in funzione delle emissioni di CO2 degli autocarri, con conseguenti benefici per la protezione climatica e studiare fino a quando esonerare dalla TTPCP i veicoli elettrici o a idrogeno. Per la conversione del parco veicoli il settore dei trasporti necessita di certezza nella pianificazione. Il DATEC dovrà quindi presentare entro metà 2023 un progetto da porre in consultazione in merito al riorientamento della tassa.
Autostrada viaggiante
Per quanto attiene all’autostrada viaggiante – trasporto su rotaia di camion tra Friburgo in Brisgovia (D) e Novara (I) – il Consiglio federale propone di proseguire il sostegno finanziario con 20 milioni di franchi l’anno, che scadrà alla fine del 2023, fino al 2028.
Fino ad allora, stando al comunicato, si potrà continuare a utilizzare l’attuale materiale rotabile senza necessità di grandi investimenti e si potranno potenziare le offerte nel traffico combinato non accompagnato. A fine 2028 l’offerta Rola sarebbe poi interrotta definitivamente.
Già quest’anno, la Confederazione è intervenuta con 10 milioni a fondo perso per sostenere questa struttura, gestita dalla società solettese RAlpin, messa in difficoltà dalla pandemia (-35% prestazioni di trasporto). L’azienda ha chiuso l’esercizio 2020 con un deficit di 890 mila franchi.
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