Il viaggio penitenziale di Papa Francesco in Canada
Il Pontefice si è recato nei luoghi dove migliaia di bambini indiani hanno subìto abusi delle residenze scolastiche gestite dalla Chiesa cattolica fino alla metà del XX secolo.
Prosegue il viaggio in Canada di Papa Francesco, arrivato domenica per chiedere perdono ai popoli indigeni per degli abusi commessi nelle residenze scolastiche gestite dalla Chiesa fino alla metà del secolo scorso. Lunedì il Pontefice ha visitato un cimitero dove sono stati seppelliti diversi bambini e ha tenuto davanti a migliaia di persone e ai rappresentanti delle comunità First Nations, Metis e Inuit, uno storico discorso: “Aspettavo questo momento per essere tra voi qu in questo luogo tristemente evocativo. Vorrei iniziare con quello che ho dentro: un pellegrinaggio penitenziale”.
Creati nel 1800, questi istituti sono rimasti in funzione per più di un secolo e mezzo. Si stima che circa 150’000 bambini siano stati strappati alle famiglie di indigeni per essere trasferiti in queste strutture, con lo scopo di cancellare le loro tradizioni e convertirli a un’educazione cristiana. L’anno scorso sono stati rinvenuti i resti di circa 215 bambini in una ex scuola residenziale della Columbia britannica. Un fatto che ha scosso l’opinione pubblica e ridestato vecchi traumi.
Ad aprile, il Papa aveva presentato per la prima volta le scuse del Vaticano per le responsabilità della Chiesa cattolica nella gestione delle residenze scolastiche. Oggi lo ha fatto di persona, dopo aver affrontato quello che ha definito un “viaggio penitenziale” e che ha effettuato nonostante i problemi di salute che lo hanno costretto a spostarsi con una sedia a rotelle.
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