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In Appenzello, il Capodanno arriva due settimane dopo

Gli Chläusen.
Maschere e costumi indossati dai Chläusen. Keystone / Regina Kuehne

Maschere, costumi e campanacci per festeggiare il nuovo anno anche una seconda volta. Un'usanza che risale al Medioevo.

immagine della serie: muca rossa
tvsvizzera.it

Ad Appenzello Esterno, come vuole la tradizione, si festeggia il Capodanno per la seconda volta nello stesso anno.

Per l’occasione, i “Chläusen”, personaggi che indossano maschere imponenti e costumi sontuosi, si sono aggirati nella giornata di ieri, 13 gennaio, per le strade dei villaggi suonando i loro campanacci e intonando gli “zäuerli”, dei canti jodel molto lenti e senza testo.

La storia all’origine della tradizione

In questo Cantone, l’anno termina infatti due volte, il 31 dicembre e il 13 gennaio, secondo l’antico calendario giuliano. La tradizione risale alla fine del Medioevo, quando gli abitanti di questa regione protestante si rifiutarono di passare al calendario gregoriano.

Una consuetudine che oltre agli appenzellesi mantengono tutt’oggi anche i fedeli di religione cristiano ortodossa, che, per lo stesso motivo, festeggiano il Natale il 7 gennaio e il Capodanno la notte tra il 13 e il 14.

Chläusen
Ci sono tre categorie di Chläusen: i belli, i brutti e i belli-brutti. Keystone / Ennio Leanza

A quanto pare, in origine, la processione appenzellese si teneva per la festa di San Nicolao, prima di venire posticipata a causa delle proteste della Chiesa. La suggestiva usanza inizia ancor prima dell’alba, con i tour per i turisti organizzati addirittura a partire dalle 04.30 del mattino.

Esistono tre tipi di “Chläusen”: i belli (“schöni”), i brutti (“wüeschti”) e i belli-brutti (“schön-wüeschti”), e vanno di fattoria in fattoria per fare gli auguri di buon anno agli abitanti della zona.
 

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