Shunk-Kender, l’arte attraverso l’obiettivo
Sarà inaugurata sabato al Museo d'arte della Svizzera italiana una mostra dedicata al duo di fotografi composto dal tedesco Harry Shunk (1924-2006) e dall'ungherese Janos Kender (1937-2009). I due, tra gli anni Cinquanta e Settanta, immortalarono numerose performance artistiche della scena parigina e newyorchese. Una parte di quegli scatti è esposta al Masi fino a metà giugno.
Si intitola ‘L’arte attraverso l’obiettivo (1957-1983)’ e testimonia una lunga e fruttuosa collaborazione. Quella tra i due, e quella dei due con i molti artisti di cui documentarono il lavoro in atelier, le esibizioni pubbliche, le vernici delle mostre.
Nell’opera fotografica di Shunk e Kender sfilano i più celebri rappresentanti dell’arte d’avanguardia di metà Novecento: Andy Warhol, Christo e Jeanne-Claude, Yves Klein, Daniel Spoerri, Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely.
La mostra -450 scatti e documenti originali, selezionati tra i più di 10’000 conservati dalla Biblioteca Kandinskij- giunge a Lugano dopo essere stata presentata al Centre Pompidou di Parigi, la città in cui Shunk e Kender giunsero a metà degli anni Cinquanta.
Non avevano mai fatto i fotografi in vita loro. Impararono in fretta, ed ebbero accesso a tutte le case e in tutti i luoghi dove si faceva arte. Si separarono nel 1973.
‘L’arte attraverso l’obiettivo’, a cura di Julie Jones, Chloé Goualc’h e Stéphanie Rivoire, è visitabile al MASI fino al 14 giugno.
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