La settimana in Svizzera
La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dal primo viaggio ufficiale del neo direttore del Dipartimento federale degli affari esteri, il ticinese Ignazio Cassis, che ha scelto l'Italia come prima destinazione del suo mandato. Sempre in tema di relazioni estere c'è da registrare la visita del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Junker a Berna che si è svolto in un clima di grande cordialita, a testimonianza del fatto che le recenti tensioni da Bruxelles e Berna, seguite al voto popolare contro l'immigrazione di massa, sono ormai alle spalle. Per la cronaca c'è da registrare la condanna e l'espulsione dell'imam radicale di Winterthur e l'apertura del processo a carico della guardia di confine per maltrattamenti su una ragazza siriana.
In occasione della visita del presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker a Berna il Consiglio federale ha reso noto il nuovo contributo della Confederazione in favore dell’integrazione dei paesi dell’Est nell’Ue. È di 1,3 miliardi l’importo che sarà versato dalla Svizzera, che peraltro non è tenuta, in base agli accordi stipulati con l’Ue, a tale sussidio. Ma la mossa elvetiche è apprezzata dalle autorità comunitarie, con le quali Berna è impegnata in difficili trattative che riguardano l’accesso al mercato unico della Confederazione.
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Il giovane imam etiope predicava nella discussa moschea An’Nur di Winterthur, chiusa in giugno per i sospetti legami con ambienti radicali islamici. Il 25enne nell’ottobre 2016 aveva invitato i fedeli a uccidere gli islamici che non partecipano alle attività religiose della comunità e aveva espresso apprezzamenti sui social media alle stragi compiute dall’Isis.
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Nel 2014 una gestante siriana si sentì male durante il rinvio in Italia di un gruppo di rifugiati da parte delle autorità francesi. Le guardie di confine che accompagnavano i profughi sul territorio svizzero da Vallorbe a Domosossola non intervennero e negarono ogni tipo di assistenza nonostante le doglie patite dalla giovane, all’ottavo mese, che portarono al decesso del nascituro. Il processo apertosi davanti alla corte militare di Berna vede imputata una guardia di confine.
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Al suo pimo viaggio all’estero il neo consigliere federale Ignazio Cassis ha scelto Roma, con cui sono diversi i contenziosi aperti. Negli scorsi mesi Berna aveva fatto pressioni per la firma italiana all’accordo fiscale sui frontalieri ma in quest’occasione il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha ventilato la possibilità concreta che del dossier se ne riparlerà verosimilmente dopo le legislative italiane della prossima primavera.
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