L’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) segnala particolare la carenza di vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e poliomielite. Il Governo si dice favorevole al rimborso dei farmaci, meno cari, acquistati all'estero.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Da anni il sistema sanitario elvetico è confrontato con una carenza di medicinali, ma se negli anni scorsi a patire erano soprattutto gli ospedali oggi la questione riguarda anche le farmacie e gli studi medici. Qualche esempio? Il Priorix, preparato immunizzante contro morbillo, rosolia e parotite è esaurito e il Boostrix non è sufficiente nonostante si sia ricorso alle scorte obbligatorie della Confederazione.
Stesso discorso, secondo quanto filtra dall’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE), per il Temesta, farmaco contro ansia e insonnia, e antidolorifico Fentanyl.
C’è poi il problema endemico degli antibiotici che è lungi dall’essere risolto.In febbraio Berna aveva lanciato l’allarme, definendo “problematicsa” la situazione ed era stata creata un’apposita commissione di consulenti, che nel frattempo è stata però sciolta.
Soluzioni definitive a breve però non se ne vedono. I bene informati sostengono che le cause risiedono nella globalizzazione: per ragioni di costi la stragrande maggioranza dei principi attivi non vengono più prodotti in Europa ma solo in uno o due siti in Asia (Cina e India) e questo rende estremamente fragile e incerto l’intero sistema di approvvigionamento.
Farmaci acquistati all’estero
Intanto, per far fronte al forte incremento dei costi sanitari e alla scarsità dei farmaci, il Governo ha espresso l’intenzione di consentire in futuro il rimborso dei medicinali acquistati all’estero, a condizione che siano prescritti da un medico e siano meno cari rispetto alla Svizzera (questo si sta già concretizzando per strumenti e apparecchi sanitari). La proposta è stata ventilata in una presa di posizione sulla mozione presentata dal parlamentare liberale radicale Marcel Dobler.
In proposito il Consiglio federale rammenta che l’elaborazione degli adeguamenti delle basi legali per il rimborso di determinati mezzi e apparecchi è prevista per l’anno prossimo.
Da parte sua il deputato sangallese motiva la sua richiesta col costante aumento dei premi delle assicurazioni sanitarie, su cui il costo dei medicamenti ha un ruolo importante. Dal confronto dei prezzi all’estero effettuato da Santésuisse e Interpharma, ha scritto nell’atto parlamentare Dobler.
Medicinali troppo cari
Il livello dei prezzi dei farmaci protetti da brevetto è in media del 5,4% inferiore nei Paesi europei rispetto alla Svizzera e i preparati originali con un brevetto scaduto costano addirittura il 10,8% in meno. Particolarmente ingenti sono le differenze di prezzo tra generici e biosimilari: all’estero i primi costano circa la metà (45,5 %), mentre i secondi costano il 27,5% in meno che da noi.
Dato il grande potenziale di risparmio, ha sostenuto l’esponente del centro-destra, è necessario adeguare rapidamente le basi legali in modo che i medicamenti più economici acquistati all’estero possano essere rimborsati in maniera generale. A condizione, ha precisato, che non vengano spediti per posta e che siano stati prescritti da un medico svizzero.
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