In tram da Ponte Tresa fino in centro a Lugano in 24 minuti
La Confederazione ha approvato il progetto della rete tram-treno del Luganese, concedendo anche un credito di 290 milioni. Una buona notizia per il traffico. Il progetto dovrebbe permettere di sgravare una delle tratte stradali più sovraccariche del Sottoceneri, utilizzata ogni giorno da decine di migliaia di persone, tra cui tutti quei frontalieri e quelle frontaliere che provengono dal Varesotto attraverso il valico di Ponte Tresa.
È ufficiale: la rete tram-treno del Luganese (RTTL)Collegamento esterno si farà. L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha infatti autorizzato giovedì la costruzione della linea e ha concesso un credito di 290 milioni di franchi, ossia più della metà dei 514 milioni necessari, preventivati nel 2020, anno di pubblicazione del progetto.
Una volta completata, la RTTL connetterà Basso Vedeggio e Malcantone al centro di Lugano, andando così a “ridefinire in modo importante l’intero agglomerato urbano”. La linea attuale permette invece solo di arrivare alla stazione di Lugano.
La necessità è nota già da tempo: “Se ne discute da ormai 20 anni”, ha spiegato il capoprogetto del Piano dei trasporti del Luganese Ivan Continati, da noi contattato. Un progetto di questa portata si è reso infatti necessario con l’aumento del traffico (frontaliere e non) che coinvolge tutta la zona interessata. L’obiettivo dei collegamenti è quello di portare un maggior numero di persone sui trasporti pubblici, andando a ridurre così il numero di automobili in circolazione. E a ridursi saranno anche i tempi di percorrenza: se oggi per recarsi da Bioggio a Lugano centro sono necessari 22 minuti, alla fine dei lavori ce ne vorranno soltanto 7. Andrà a dimezzarsi anche il tempo di percorrenza da Agno a Lugano centro (da 26 a 13) e da Manno a Lugano Centro (da 34 a 13). Chi proviene da Ponte Tresa, in particolare tutte quelle migliaia di lavoratori e lavoratrici frontalieri che valicano ogni giorno il confine, potrà invece arrivare direttamente in centro città in 24 minuti, invece dei tre quarti d’ora attuali.
La rete tram-treno vuole andare a risolvere un problema molto sentito in questa zona del Sottoceneri: ogni giorno sul tratto tra Bioggio e Ponte Tresa transitano infatti tra i 40’000 e i 50’000 veicoli in entrambe le direzioni. Un problema che non si limità più solo alle ore di punta, come in passato. “La zona della rotonda dell’aeroporto di Agno è ufficialmente la più inquinata del Ticino”, dichiarava qualche mese fa sulle pagine del portale tio.ch il granconsigliere ticinese Fabio Schnellman. Il parlamentare è stato il primo firmatario di un’interrogazione inviata al Governo ticinese per chiedere le tempistiche della costruzione della circonvallazione di cui si è a lungo discusso e che aiuterebbe a rendere il traffico più scorrevole.
Il valico di Ponte Tresa è il terzo più trafficato del Cantone, dopo quelli di Chiasso Brogeda e di Stabio Gaggiolo. Nel 2021 il traffico giornaliero medio a questo posto di confine è stato di 11’092 veicoli, stando all’ultima statisticaCollegamento esterno pubblicata.
Da 127 a 13 opposizioni
Insomma, vantaggi non indifferenti, almeno su carta. Tanto che molte delle opposizioni iniziali al progetto sono andate a decadere nel corso dei mesi. “Erano 127 per il primo progetto [presentato a metà 2019, ndr], che poi è stato ritirato per essere modificato. A giugno 2020 è stato presentato quello nuovo, che ha incontrato 115 opposizioni di aziende e privati cittadini e cittadine. Grazie poi a un lavoro di condivisione e agli incontri organizzati con tutti gli opponenti, questo numero si è ridotto notevolmente. Ora sono 13”, aggiunge Ivan Continati. La decisione dell’UFT è stata loro trasmessa e tra circa 45 giorni si saprà se avranno deciso di ritirare le loro opposizioni oppure ricorrere al Tribunale amministrativo (TRAM).
Se il TRAM desse loro ragione, il progetto dovrà essere rivisto, ciò che comporterà inevitabilmente dei ritardi. Se invece le opposizioni venissero ritirate, si potranno avviare le procedure di assegnazione degli appalti, seguite poi dalle opere preliminari. Queste consistono, ci spiega il nostro interlocutore, in monitoraggi e prove a futura memoria (ossia valutazioni, misurazioni e perizie delle attuali infrastrutture, quali edifici, manufatti e strade).
Inizio dei lavori dal 2025
Nel corso di quest’anno e del prossimo ci saranno poi la progettazione esecutiva e le procedure di esproprio e a partire dal 2025-2026 inizieranno poi le prime vere opere. La principale sarà lo scavo della galleria di Breganzona (lunghezza di circa 2,2 chilometri), che permetterà il collegamento tra la piana del Vedeggio con la stazione ferroviaria di Lugano e il centro della città.
In totale, salvo imprevisti, sono previsti otto anni di lavori, che però, si legge nella nota del Dipartimento del Territorio ticinese, “sono soggetti a variazioni a causa della possibilità di ricorso, che potrebbe allungare ulteriormente l’iter del progetto”.
Sono diversi gli interventi progettati in favore della mobilità sostenibile che si sviluppa sull’asse Lavena Ponte Tresa-Lugano. Sono in corso i lavori per la realizzazione di 120 posti auto nell’area ex Asl in Via Argine Dovrana – che andranno ad aggiungersi ai circa 450 che si trovano in zona mercato – nella località di confine, per incentivare in particolare, nelle intenzioni dei promotori, il car pooling. Un’opera finanziata, nel quadro del programma transfrontaliero europeo Interreg, da Regione Lombardia con un milione di euro. I lavori principali, secondo le ultime previsioni, potranno essere ultimati nel corso della prossima estate.
I due Comuni separati dal fiume Tresa sono interessati, più a lungo termine, anche dal progetto “Un, Due, Tresa!”, che intende promuovere un sistema di trasporto sostenibile e integrato sull’asse Varese-Valganna- Valico di Ponte Tresa-Lugano e Valceresio Valico di Ponte Tresa- Lugano. L’obiettivo è quello di favorire l’uso di forme più sostenibili di mobilità (trasporto pubblico-car pooling, navette aziendali, car sharing) in sostituzione all’uso individuale della autovettura privata, con annessi interventi infrastrutturali e adeguamenti dell’offerta del trasporto pubblico ai due lati del confine. Tutte iniziative sorte proprio attorno al nodo di interscambio tram-treno (ferrovia Lugano-Ponte Tresa) previsto nel Piano Direttore Cantonale del Ticino e nel Programma di Agglomerato del Luganese che sarà potenziato nel giro di un decennio.
Mezzo miliardo di franchi per il progetto
Il preventivo complessivo di 514 milioni di franchi comprende, oltre alle opere ferroviarie e alla galleria di Breganzona, anche la nuova officina FLP, il sottopasso pedonale di Besso e il Park&Rail di Suglio, che permetterà di lasciare la propria automobile in stazione.
Il collegamento Bioggio-Lugano costerà 256 milioni, quello tra Bioggio e Manno poco meno di 120 milioni, tra Bioggio e Ponte Tresa poco più di 23 milioni e il Park&Rail 20 milioni. Oltre alla Confederazione, ai costi parteciperanno anche il Canton Ticino e i Comuni della Commissione regionale dei trasporti del Luganese.
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